Lo scontro verbale finisce su facebook. Il presidente canusino Vitrani chiude la polemica. “Finiamola qui”.
Botta e risposta verbale prima, a suon di comunicati e post su facebook poi. La gara Canosa-Sporting Ordona non è finita al 90′. Un comunicato stampa emesso dalla società foggiana recitava di aggressioni verbali, minacce e terna arbitrale incompetente. “Sono stato frainteso”, ammetterà successivamente Tarantino, mentre la presidente del Canosa rispondeva così su Facebook.
“Buongiorno a tutti, avrei voluto cominciare questa giornata innalzando a cori elevati la squadra della nostra città e i nostri cittadini,visto che ieri in massa abbiamo dato dimostrazione di come si vive lo sport,e cioè con grinta e sudore in maniera composta per i giocatori e con grande ospitalità da parte della città per gli avversari,ma qualcuno ha voluto infangare a tutti i costi il Canosacalcio e la nostra citta’.Caro presidente Tarantino mi spiace per il suo malore ,ma il suo stato avverso se l è indotto , e per altro utilizzato contro un giocatore che il mondo dello sport conosce come uno dei pochi che mostra sempre impegno,dedizione ,compostezza ed educazione nei confronti di chiunque.Le minacce che lei dice di aver ricevuto dal calciatore possono essere smentite in qualsiasi momento,ci sono numerosi testimoni che hanno assistito alla “scena” davvero triste dell’ espulsione in questione,quindi,se vuole possiamo parlarne quando vuole con civiltà ed esempio,però, visto che siamo entrambi genitori e siamo noi i primi a dover insegnare il rispetto a prescindere. Sono amareggiata per quello che è successo,ma le ricordo che in campo è stato fatto uno scempio nei confronti dei nostri ragazzi ,già dalla scorsa stagione,per cui non posso e non devo per coscienza sentire accusare Canosa e la propria squadra di ignobili “fatti” quando la verità è sotto gli occhi di tutti.Con questo le auguro una grande ripresa in ogni campo, con umiltà e onestà, il Presidente del Canosacalcio”.
Infine la chiusura del caso per buona pace di tutti.
Fabio Lattuchella
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