Il pareggio rimediato in quel di Isola del Liri, ieri pomeriggio, ha confermato i problemi del Taranto al di fuori delle mura amiche. L’ultima vittoria rossoblu in trasferta risale al 27 settembre, quando Genchi, Manganelli e Marsili si sbarazzarono del Picerno mantenendo vive le speranze di una promozione in Lega Pro. Quelle speranze ora si sono ridotte al minimo, data l’ascesa dei “quasi cugini” della Virtus Francavilla.
In casa Taranto i problemi ci sono eccome. Non solo il tabù trasferta: i singoli sono stati presentati come grandi giocatori, ed infatti l’estro c’è. Manca qualcosa alla squadra, ma ciò è indecifrabile. I problemi variano di partita in partita, dai gol clamorosamente sbagliati alle reti subite al primo tiro in porta degli avversari, dal ballo della panchina ad un gruppo poco unito ed affiatato, ma soprattutto, l’iniziale scarsa organizzazione societaria.
Una squadra mediocre ha calcato il manto erboso dello “Iacovone” e i terreni degli altri stadi del girone H fino a gennaio. Poi, rivoluzione totale. Fuori nove undicesimi della squadra titolare, dentro giocatori esperti ed under promettenti.
Non basta, però, ad aggiustare una stagione che se finisse oggi sarebbe la seconda peggiore tra le quattro vissute in Serie D dal Taranto, sempre sostenuto dai suoi tifosi che già a febbraio potrebbero abbandonare completamente le speranze, continuando a fare ciò che li riesce bene da una vita: sognare.
Alessandro Mazzarino per calciowebdilettanti.it
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