Un punto che, in chiave salvezza, è sempre ben accetto. Resta, però, l’amaro in bocca per il Taranto, il quale, davanti ai suoi tifosi, non riesce a trionfare, stavolta contro una diretta concorrente (il Siracusa), per la seconda volta in questo campionato. Si dividono le opinioni e gli stati d’animo tra i supporters tarantini: qualcuno è contento, qualcun altro lo è un po’ meno.
Un punto d’incontro lo trovano il tecnico del Taranto, Aldo Papagni, e l’esterno destro, Francesco De Giorgi, nella conferenza stampa post-partita.
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Papagni: “Eravamo a conoscenza delle difficoltà che avremmo incontrato, in più, un loro cambio ha bloccato le nostre fasce. Abbiamo preparato la partita per giocare contro una squadra che si sarebbe difesa a 4, ma non è stato così, la loro linea difensiva formata da 5 uomini ha complicato il tutto. Nel primo tempo abbiamo rischiato parecchio, al contrario della ripresa, dove la prestazione è stata positiva. Molti sottovalutavano il Siracusa, ma è il campo che parla. Ci dispiace non aver vinto, ma il pari ha comunque un buon significato, che, però, finisce qui: dobbiamo subito resettare e pensare a Casertana ed Andria. Mercoledì non giocheranno gli stessi undici odierni, ma cercherò di fare delle scelte che ci consentiranno di fare risultato a Caserta. Il Taranto ha disputato tre partite senza perdere ed è un dato positivo. Un elogio ai tifosi: hanno compreso le nostre difficoltà e continuano a sostenerci”.
De Giorgi: “Sapevamo che sarebbe stata una partita difficile, il Siracusa ha imposto il suo gioco e c’è da fare i complimenti ai suoi giocatori e al suo allenatore. Siamo partiti con la mentalità sbagliata, ma siamo stati bravi a contenere le loro azioni offensive, loro hanno grandi individualità, a partire da Valente, noi ci siamo abbassati per difendere e poi ripartire. Al termine di una partita combattuta, posso dire che il pareggio ci poteva stare. Io do il massimo per il Taranto, ma devo dare ancora di più, insieme a Pambianchi, per raggiungere la salvezza. Stiamo facendo un grande campionato, tutti lo chiamano Serie B2 ed in effetti è così”.
Alessandro Mazzarino
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