Un pareggio casalingo dopo quattro vittorie consecutive non toglie niente a quelle che sono le ambizioni della squadra salentina. Ieri, non è bastato nemmeno il continuo e incessante incitamento dei 12.460 spettatori, in modo particolare quelli della nord, per portare i propri beniamini al successo. Per una squadra come il Lecce, che gioca in un certo modo, le tre gare in sette giorni hanno avuto il loro peso sui muscoli dei giocatori. Così a fine partita il tecnico Padalino :
“Credo che alla fine dobbiamo essere soddisfatti. Sono partite che puoi anche portare a casa, ma anche perdere come stava succedendo alla fine dove Bleve è stato eccezionale nel chiudere la porta all’attaccante della Casertana. Con dieci giocatori in 35 metri, i raddoppi sono quasi automatici. Il rischio è quello di sbagliare un’imbucata o una lettura e lasciare campo aperto agli avversari. E’ una scelta che si fa: provare a giocare nella metà campo degli avversari o attendere e giocare in ripartenza. Sono due modi di intendere il calcio. Ognuno fa quello che meglio crede. Abbiamo provato a spostare il gioco nella loro metà campo e credo che in molte situazioni ci siamo riusciti. Nella ripresa, con l’innesto di forze fresche ( Fiordilino, Tsonev e Vutov) siamo diventati più pericolosi”.
Qui di seguito le riflessioni di tre illustri giornalisti sportivi della carta stampata: Vittorio Renna, Umberto Verri e Toti Gentile.
Vittorio Renna : “ La partita di ieri, al di là della stanchezza( anche la Casertana ha giocato tre partite in sette giorni) e, che quindi, non credo possa essere una scusante, ha chiaramente dimostrato come il Lecce ha evidenti problemi a centrocampo, anzi non ha proprio un centrocampo. Il 4 – 3 – 3 di Padalino, per i giocatori che ha, non mi sembra accettabile che Arrigoni… faccia il libero quattro metri avanti alla difesa. Una volta il libero giocava dietro ai difensori e ora Arrigoni gioca davanti. E, il centrocampo dove sta? Il “povero” Lepore al centro à un giocatore che non rende come ha reso nei due anni precedenti quando sulla fascia era imprendibile. Quindi il centrocampo del Lecce è formato dal solo Mancosu il quale non può fare miracoli. Nelle prime quattro partite i gol di Caturano e Torromino hanno mascherato le grosse lacune del centrocampo. Mi auguro che Padalino possa al più presto trovare la migliore quadratura della squadra, operando, ovviamente, con decisione e coraggio sul reparto di centrocampo”.
Toti Gentile : “ Bloccata la macchina del : Caturano, Torromino e Pacilli ( complessivamente 12 reti in 4 partite), il Lecce ha dovuto accontentarsi di un prezioso pareggio in una gara non certamente facile come aveva dichiarato l’allenatore Padalino alla vigilia della partita. C’ è comunque da sottolineare che il Lecce, dal primo all’ultimo minuto, ha cercato disperatamente il gol fallendolo in diverse circostanze “.
Umberto Verri : “ Niente record eguagliato delle cinque vittorie consecutive( 95/96 con Ventura e 2012 / 2013 Lerda). Niente vittoria quindi e solo un pareggio contro una Casertana bene organizzata e come sempre succede, Torromino e soci sono arrivati in zona – gol diverse
volte, ma differenza delle altre partite non sono riusciti a segnare il gol del possibile successo anzi è andata anche bene grazie alla grande parata di Bleve nel finale di gara. Questo pareggio dovrà suonare come un campanello d’allarme per il futuro. Gli avversari stanno incominciando a prendere le giuste contromisure. Alla luce di quanto visto contro la Casertana. Il Lecce dovrà diventare meno “bello” ma essere solo concreto e pratico. In “ C” si gioca così. Anzi, solo giocando così si possono vincere i campionati”.
Mimmo De Gregorio x calciowebpuglia
Lascia un commento