Francavilla – Lecce 2 -1: una partita con tanti perchè

Francavilla – Lecce 2 -1: una partita con tanti perchè

A distanza di 24 ore, ci si chiede il perché di una prestazione non in linea con le reali potenzialità dei giocatori a disposizione di mister Padalino. Ne abbiamo parlato con Vittorio Renna e Giuseppe Leo.

Vittorio Renna

“………e così, del tutto inaspettata, è arrivata la quarta sconfitta in questo campionato (statisticamente risulta che con cinque ko non si vince un campionato). Partita molto modesta quella dei giallorossi che è sembrata uguale a tutte le precedenti. Gioco approssimativo, qualche timida ripartenza e pericoli alla porta avversaria molto pochi. E’ inutile e stupido cercare alibi come quelli del campo piccolo, corto e stretto, del terreno sintetico (ma a Martignano la squadra non si allena sul quel tipo di campo?), del vento, della leggera pioggerellina, ecc. E’ mancata quella convinzione di vincere a tutti i costi la partita, è mancata quella la grinta che era necessaria contro una squadra garibaldina e guidata molto bene da mister Calabro. Una squadra come il Lecce che punta a vincere il campionato avrebbe dovuto, sin dalle prime giornate, avere un suo gioco ed invece abbiamo assistito settimanalmente a dei cambiamenti (a Taranto addirittura sette facce nuove) che non hanno permesso di creare quell’identità di squadra necessaria ad affrontare gli avversari nel migliore dei modi. Ci sarebbe tanto da dire anche sulle sostituzioni fatte nelle ventotto partite giocate; ieri veder togliere due centrocampisti e sostituirli con due attaccanti non è stata una scelta felice. Non è assolutamente vero che con più attaccanti si segna di più. Invece è con i centrocampisti in più e con le due punte che la squadra diventa molto più pericolosa. A questo punto la strada verso il primo posto diventa veramente in salita e soltanto fra quindici giorni, nella gara decisiva in casa del Foggia, avremo una chiara risposta su quello che sarà l’esito finale. E’ inutile e stucchevole sentir dire “che dobbiamo ancora lavorare” che “dobbiamo migliorare in alcune cose”; ormai il tempo stringe, mancano solo dieci partite che voleranno come il vento e soltanto vincendo a Foggia e senza poi accusare alcun colpo a vuoto, si potrebbe raggiungere quel traguardo che i tifosi giallorossi sognano. E non dimentichiamo il fattore “FORTUNA” che sarà indispensabile per ottenere quel famoso primo posto (finora al Lecce ha dato una buona mano; ieri si è dimenticata di passare da ……Francavilla).

Una piccola curiosità sul gol di Franco Lepore. E’ stato il gol n. 3.500, in campionato, fatto dal Lecce nella sua storia. Il primo risale a novant’anni fa, lo segnò Francesco (Ciccio) MEO il 6 novembre 1927 nella partita Aversana – Lecce (1-1) nel campionato di 2^ Divisione Sud (il primo dell’U.S. Lecce). I 3.500 gol vanno così suddivisi: 528 in serie A, 1.111 in B, 1610 in terza serie (C, C1 e Lega Pro), 51 in 1^ serie Interregionale (1957\58), 102 in IV serie (1955\56 e 1956\57), 44 in 1^ Divisione Sud (1928\29), 22 in 2^ Divisione Sud (1927\28) e 32 in 1^ Divisione Regionale Pugliese (1935\36)”

Giuseppe Leo

“I postumi della gara persa a Francavilla danno adito a pensamenti particolari che investono dirigenti, tecnici e tifosi giallorossi. A determinare un clima fittizio di “vogliamoci bene” ha contribuito notevolmente il rapporto tra le due società’, presumibilmente ottimale.     IL flusso di calciatori e dirigenti che annualmente prende la strada di Francavilla partendo da Lecce, è’ sicuramente notevole tant’è che qualcuno ha pensato agli “imperiali” come un club “satellite” dei salentini. Il tutto avviene in modo prettamente gratuito per una predisposizione generosa dei dirigenti leccesi a cui un minimo di rispetto, almeno nei festeggiamenti di fine gara, doveva essere di pragmatica. Ciò non toglie comunque che le attese leccesi sanno di grossa ingenuità’ di chi conosce il calcio solo in superficie. Gli interessi di parte finiscono sempre per prevalere su ogni altro fattore.     Tralasciando questi aspetti e cercando di riesaminare la partita non possiamo non rilevare l’assenza di autocritica sia da parte tecnica che dirigenziale.     La Virtus e’ una squadra di media classifica che sta recitando un ruolo importante quale neopromossa in questo campionato. Nel suo gioco ci resta difficile rilevare particolari atteggiamenti tecno/tattici. Gode di un entusiasmo innegabile, di qualche individualità’ interessante, di un gioco di rimessa veloce molto attinente alle caratteristiche dei suoi uomini. Niente di eccezionale pur con il dovuto rispetto.     E’ il Lecce che di fronte a queste squadre, almeno a queste, deve avere prestigio, personalità ed autorevolezza di imporre il proprio gioco, la propria innegabile superiorità’ senza lasciare troppa iniziativa ad avversari fondamentalmente modesti. Invece, nostro malgrado, assistiamo domenicalmente a prestazioni altalenanti che lasciano spazio di gioco e manovra e quindi di gol a qualsiasi formazione avversa. Nel caso specifico, il Lecce doveva adeguarsi a campo, ambiente ed attitudini della Virtus prendendo in mano le redini del gioco, costringendo l’avversario a difendersi, praticando una manovra palla a terra (tra l’altro lo imponeva anche il vento), evitando i palloni a “rimpallino”, mettendo i propri attaccanti nelle condizioni di esprimere l’alto grado di potenzialità’. Se ciò’ non è’ avvenuto la causa principale dobbiamo cercarla in casa nostra evitando sterili polemiche poco attinenti al blasone di una gloriosa società’ come il lecce calcio”.

Mimmo De Gregorio

Foto : tifosi del Lecce a nello stadio di Francavilla

Mimmo De Gregorio

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