Contro il Foggia, sono venuti a galla tutti i difetti tattici già in parte evidenziati nelle gare precedenti. Una gara senza né testa né coda con un Lecce debole e confusionario. A parte la forza del Foggia, è stato proprio l’atteggiamento tattico (4-3-3), tramutatosi nel corso della partita in un 4-5-1 a far naufragare la piccola navicella giallorossa.”ORA BASTA” si diceva nei titoli. Il popolo giallorosso, rappresentato a Foggia da circa 100° irriducibili merita rispetto, rispetto per il calore che puntualmente da alla squadra, rispetto per tutti gli sforzi e i sacrifici che si fanno sia per essere presenti al “ Via del Mare”, sia per le lunghe trasferte a cui si sottopongono., Il tutto per amore di una maglia, il tutto per cercare di uscire dall’inferno della Lega Pro e scusate se è poco. Urgono provvedimenti urgenti. Certamente non tocca a noi suggerire quali, ma qualcosa va fatto. Se qualcuno non l’ho ancora fatto, lo faccia “suggerendo” al mister che gli uomini a sua disposizione non sono adatti al suo credo calcistico: 4-3-3. Tenga in debita considerazione il Sig. Padalino che sta “lavorando” in una piazza competente e ricca di storia calcistica.
Il collega Vittorio Renna, acuto conoscitore del calcio leccese in modo particolare, non si sottrae, dopo lo scempio di Foggia, ad analizzare la partita.
“ E’ arrivata, così, l’ennesima, umiliante e vergognosa prestazione del Lecce. Possiamo anche dire che è l’ultima della stagione; le rimanenti otto partite non contano più niente. Il campionato dei giallorossi è finito, ma non è finito oggi bensì era finito a Francavilla quindici giorni fa. Perché la sconfitta di oggi poteva anche starci, ma il ko di Francavilla è stato quello che più di tutti ha chiarito il valore della squadra. Il Francavilla dopo il successo sul “piccolo” Lecce, la domenica dopo è stato sconfitto dalla Vibonese e oggi, in casa, dal Melfi (sono le ultime due squadre della classifica); non è fin troppo eloquente tutto questo? Oggi a Foggia il Lecce di mister Padalino ha disputato la sua solita partita, è stata uguale per filo e per segno a tutte le 29 partite precedenti. C’è poi anche un dato statistico che ha il suo valore; una squadra se perde cinque partite non riesce a vincere un campionato e il Lecce è riuscito a raggiungere questo ……traguardo. Dall’inizio del campionato abbiamo sempre detto che la promozione diretta in serie B l’avrebbe raggiunta la squadra che avrebbe commesso meno errori; il Lecce è stato capace di commetterne a iosa. A gennaio si sarebbe potuto e dovuto apportare qualche opportuna correzione ed invece sono stati ceduti tre difensori tra i quali Contessa per prendere uno inferiore di molto di quello ceduto, il Costa Ferreira, tranne il “tiro della domenica” contro il Catania, non ha dato quell’apporto che molti speravano e forse hanno pure creduto di vedere, è arrivato Perucchini che al momento risulta il peggiore dei tre portieri schierati in questa stagione (Bleve 12 partite giocate e 9 gol subiti con una media di 0,75, Gomis 11 partite e 12 gol con una media di 1,09, Perucchini 7 partite e 9 gol con la media di 1,29). Peccato!!! La delusione dei tifosi giallorossi è grande e non sarà facile convincersi che il prossimo sarà il sesto campionato in Lega Pro (i play-off lasciamoli perdere; non sono per questo Lecce). Della partita e dei tanti errori commessi sul campo e in panchina è meglio stendere un velo pietoso. Si è chiusa, così, senza alcun dubbio la più brutta giornata dell’intera stagione.
Mimmo De Gregorio
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