Era stata etichettata come “terra di conquista” dal tecnico del Taranto Salvatore Ciullo. Oggi, la conferma: lo stadio “Erasmo Iacovone” non è più il fortino difficilmente espugnabile che era una volta. Ad avvalorare la tesi giunge il poker calato dalla Paganese ai danni del Taranto tra le mura amiche degli ionici. Un 4-0 che non ammette repliche né polemiche (se non quelle legate ad episodi dubbi) che manda il Taranto sempre più nel baratro dell’ultimo posto in classifica.
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Il match si sblocca dopo dieci giri di lancette, quando la Paganese passa in vantaggio grazie al destro a giro scagliato dal limite dell’area da Firenze che trafigge Contini e si insacca all’angolino alto. Al tramonto del primo round, gli ospiti trovano la via del raddoppio, conquistando un calcio di rigore a dir poco dubbio, che causa l’espulsione del difensore rossoblu Di Nicola: sul dischetto si presenta Cicerelli che mira il centro della porta e insacca la rete del 2-0. Nella ripresa, il Taranto recrimina per un fallo di mano nell’area di rigore avversaria non ravvisato dall’arbitro. Al 79′, spazio anche per il 3-0 della Paganese: lo realizza Reginaldo, abile a beffare Contini in uscita. Sul finale di gara, arriva la gioia personale per Parlati, che cala il poker campano e chiude definitivamente i giochi. Anche, probabilmente, quelli riguardanti la salvezza diretta del Taranto.
Alessandro Mazzarino
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