Bene la prima si diceva una volta, ma lo si dice tutt’ora. Ecco perché il punto conquistato ci si augura, in casa salentina, che sia il primo di una lunga serie, un punto che faccia da trampolino al lungo percorso che potrebbe portare il Lecce a planare sul verde prato dell’Artemio Franchi” di Firenze. Tra i tanti commenti postati su fb ne abbiano scelto uno che si sintetizza quello che è il pensiero della maggior parte dei sostenitori giallorossi, Cristian Sturdà:
“Usciamo a testa alta dalla difficile trasferta di S.Benedetto, una squadra compatta e orgogliosa che a tratti ha fatto vedere anche un buon calcio. Dobbiamo ancora depurarci dalle tossine padaliniane dei passaggi orizzontali e delle difficoltà’ nelle marcature sui calci piazzati, ma la strada intrapresa da mister Rizzo (verticalizzazioni e passaggi veloci) è quella giusta, l’unica che può’ portarci a Firenze”.
Era una partita dalle mille insidie e dalle mille difficoltà dovute soprattutto alla lunga pausa, ma il Lecce l’ha affrontato nel modo giusto anche se avrebbe potuto fare di più come ci conferma il collega Vittorio Renna:
“L’esordio del Lecce in questa difficile appendice dei Play-off. Non è che abbia fatto grandissime cose, ma qualcosa (poco) di nuovo si è vista. La partita la doveva fare la squadra marchigiana e il Lecce, almeno nel primo tempo, si è riservato di ….. studiare l’avversario. La prima parte della gara ha fatto vedere due buone squadre con i rossoblù che hanno tentato di più di offendere e i giallorossi che hanno controllato molto bene i rari attacchi avversari. Nella ripresa la musica è cambiata e non sono mancate le emozioni; proprio all’inizio, una dormita della difesa leccese ha permesso ai rossoblù di portarsi in vantaggio. Ma come si fa a lasciare libero in area il più pericoloso giocatore avversario? E questo è un vecchio e ancora non eliminato errore che abbiamo ripetutamente visto durante il campionato. Poi un pizzico di fortuna (ma forse la meritava) ha portato il Lecce al pareggio al 52’ (ingenuo fallo di Mancuso su Costa Ferreira e ineccepibile rigore che Caturano ha trasformato con grande abilità) e sei minuti dopo il bravo Perucchini con un apprezzabile intervento ha neutralizzato il rigore di Mancuso. Alla fine i marchigiani possono senz’altro recriminare sull’occasione sprecata, ma può farlo anche il Lecce che nei minuti finali ha visto svanire la possibile vittoria; era molto più facile per Giosa mettere in rete quel pallone che Mancuso segnare il rigore. Se sul piano tattico il bravo mister Rizzo non ha voluto apportare alcuna variazione e ha preferito continuare con il metodo del vecchio allenatore, per quanto riguarda, invece, la mentalità dei giocatori si è notato un diverso atteggiamento, meno fronzoli nella zona centrale del campo (tanto cari al vecchio mister) e più rapidità nella manovra specialmente in fase offensiva. E’ vero anche che non si sono create molte occasioni da gol, ma la partita era delicata e più che a vincere il Lecce doveva pensare soprattutto a non perdere. Alla fine il risultato possiamo definirlo giusto per quanto visto nei novanta minuti di gioco. Ora, secondo noi, resta un pericolo e cioè che i giocatori del Lecce possano, anche incosciamente, ritenere di aver passato il turno; no, nel modo più assoluto. E’ vero che mercoledì anche al Via del Mare dovrà essere la squadra marchigiana a “fare” la partita e che dovrà assolutamente vincere mentre il Lecce ha quel piccolo (non tanto) vantaggio del regolamento che gli permette di accedere ai Quarti anche con un pareggio. Ma qui sta il pericolo, non ci si deve cullare, ma disputare una grossa partita anche per dare un segnale forte alla squadra che dovrà affrontare nei Quarti. Comunque i segnali scaturiti dalla partita di San Benedetto del Tronto li possiamo definire incoraggianti. Siamo sicuri che mercoledì non ci saranno grosse novità nella formazione schierata ieri anche se gli incontri ravvicinati potrebbero indurre mister Rizzo ad alternare qualche giocatore. Il cammino verso Firenze rimane difficile, ma lo è anche per le altre squadre. Il Lecce per arrivare al traguardo finale dovrebbe superare soltanto altre tre squadre. L’impresa non è delle più agevoli, ma nemmeno tanto impossibile. Se il mister e i giocatori terranno presente che per loro sta passando il treno della vita (per qualcuno il primo e per altri l’ultimo o al massimo il penultimo) e si sacrificheranno in questi ultimi ventisei giorni non è da escludere che il “colpaccio” possa realizzarsi. Dopo la prova (diciamo incoraggiante) contro la Sambenedettese non resta, a tutta la famiglia giallorossa, che attendere con rinnovata fiducia i prossimi impegni. Al momento niente è perduto e tutto è possibile”. (Vittorio Renna).
L’appuntamento è per le 20.30 di mercoledì 24 maggio, allo stadio di “ Via del Mare” dove speriamo di vedere tantissima gente. “ E’ giunto il momento”.
Mimmo De Gregorio
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