Nell’immagine del capitano del Foggia, Cristian Agnelli, accasciato a baciare il terreno di gioco dello stadio di casa, c’è tutto il significato della vittoria dei Satanelli sul Cosenza di Braglia: c’è la felicità di chi ha conquistato una vittoria fondamentale in chiave salvezza; c’è la sofferenza e la fatica nel portare a casa i tre punti; c’è il pianto nervoso e quel senso di liberazione di chi sa che oggi poteva andare molto peggio.
Il Foggia non brilla, ma vince. Tanto basta al pubblico dello Zaccheria per applaudire i propri ragazzi al termine dei 95 minuti che hanno aperto la 27 giornata del campionato di Serie B. Ai rossoneri basta una sfortunata autorete di Kastriot Dermaku al 21′ per conquistare i tre punti che (almeno momentaneamente) valgono la fuoriuscita dalla zona playout e per interrompere la striscia positiva dei calabresi, reduci da tre vittorie di fila.
Pasquale Padalino lascia in panchina Mazzeo e schiera dal primo minuto Iemmello. Rientra a centrocampo Agnelli, con Leandro Greco in cabina di regia. Il Cosenza con il 3-5-2. In attacco c’è Maniero al fianco di Tutino con Baez che scala sulla linea dei centrocampisti come esterno destro e D’Orazio sull’altro lato. Due grandi occasioni per parte nella prima frazione di gioco: al 9′ su un diagonale insidioso di Iemmello, Perina ha un ottimo riflesso nel respingere il pallone a mano aperta; pochi minuti dopo su un assist di Maniero, Tutino con la porta spalancata spara in curva. A metà primo tempo il gol che decide l’incontro: sugli sviluppi di una punizione, Kragl effettua un cross tagliato verso il centro dell’area; Dermaku tenta di liberare, ma finisce per mettere alle spalle di Perina.
Nel secondo tempo il Cosenza prendere coraggio e chiude il Foggia nella sua metà campo. Il dominio territoriale non produce sostanzialmente grandi occasioni da rete. Alla fine saranno da segnalare due occasioni: un cross al bacio di Baez dalla fascia destra per Garritano che in scivolata mette sul fondo; un gol divorato da Iemmello, in pieno recupero, con l’attaccante rossonero che va via in velocità sul filo del fuorigioco, entra in area e calcia in porta mettendo sul fondo.
Quella vista allo Zaccheria è stata una gara spigolosa e combattuta, pallone dopo pallone, centimetro su centimetro. Maschia, come si diceva una volta. Si è trattato di un incontro non esaltante dal punto di vista tecnico, che non poteva non decidersi con un episodio, girato a favore del Foggia.
Il rossoneri di Padalino oggi hanno deposto il fioretto e tirato fuori la spada, per portare a casa la vittoria. E il boato del pubblico a fine gara ha testimoniato che dalle parti dello Zaccheria erano stanchi di non vincere: Agnelli e compagni hanno indossato l’elmetto, resistito agli attacchi Cosentini, hanno fatto bottino pieno senza impressionare, hanno gioito.
Per oggi è sufficiente. Per il futuro chissà.