Il punto sull’Eccellenza Pugliese<br/> Cerignola, che sia la volta buona?

Il punto sull’Eccellenza Pugliese
Cerignola, che sia la volta buona?

Ripercorriamo il girone di andata del campionato di Eccellenza Pugliese con il Cerignola ancora una volta candidato alla promozione in D.
stemma Audace CerignolaCERIGNOLA: Ripartire dai calci di rigore dello scorso anno, che hanno estromesso il Cerignola dalla possibilità di ripescaggio in D, a favore del Città de la Cava, è obbligatorio.
Il Cerignola degli ultimi 3 anni è stato sempre ad un passo dal grande salto, ma si è sempre sciolto sul più bello.
Martina, Monopoli, Bisceglie, le sue avversarie hanno sempre avuto la meglio ed ora festeggiano in altri lidi, mentre i cigni ofantini restano in Eccellenza per un altro anno. Anno che parte con lo stesso diktat dei precedenti. Vincere.
In panchina prima Gigi Trallo, trascinatore della passata stagione, poi Michele Pizzulli, con i soliti problemi tifosi-società che colpiscono anche la squadra e, indubbiamente, il tecnico di turno.
Quest’anno, però, ci sono alcuni gravi problemi economici da superare e la dirigenza gialloblu riesce solo in extremis a farlo.
Squadra solida affidata all’esperienza di giocatori come Caggianelli, Riontino, Vurchio, Piscopo e Lasalandra, adesso addirittura innestata dall’arrivo di Zotti, dall’Atletico Mola e dal ritorno di Ventura, già al Cerignola due anni fa (era un under). Il giocatore classe 1991 è la prima punta che cercava il tecnico per dare maggio peso all’attacco. Lo scorso anno 15 reti a Fasano,mentre all’inizio di questa stagione è stato capace di segnare 6 reti nei pochi spezzoni di partite giocati a Monopoli, in serie D.
La partenza è stata buona, come sempre, poi qualche passo falso inaspettato hanno dato il via libera al Libertas Molfetta. Ma il Cerignola non vuole mollare e con questi ultimi acquisti punta a restare in alto il più possibile per poi piazzare la “stoccata” finale.

SAN SEVERO: La matricola terribile ha i colori giallogranata. Il San Severo del patron Dino Marino non conosce limiti e parte con i crismi dell’outsider, ma sin dalle prime giornate ci si accorge di avere a che fare con una squadra forte.
Sempre tra le prime in classifica, la squadra affidata al duo Ferrara-Rufini, parte alla grande ed ora affina le sue armi con l’arrivo di Facundo Ganci, un vero e proprio gigante di centrocampo. L’argentino ha alle spalle numerose esperienze internazionali.
Il cambio di tendenza, con il San Severo che punta in alto, si intravede anche dagli addii di alcuni giocatori che non rientravano più nei piani della società, come Manolo Stango, De Cesare, De Nicola, Tarantino e Termine. È arrivato anche l’attaccante juniores Ungaro, ad aggiungersi ai vari Mangiacotti,Pizzolato, Cesareo, Lanave e Ladogana, per dare spessore al roster.

MANFREDONIA: Si scrive Manfredonia, ma si legge Di Pinto-Carminati, una coppia capace di segnare piùgol di tantissime altre squadre al completo.
22 gol in due, per il miglior attacco del campionato.
Ma una grande incognita segue il Manfredonia sin dall’inizio della stagione, per quanto riguarda la società, e il futuro non si sa se assumerà tinte biancocelesti.
I sipontini, però, stanno disputando il loro campionato onesto, senza troppa gloria, ma con la speranza di riproporsi in alto, magari registrando meglio la difesa e grazie alle parate del nuovo numero 1 Leo (ex Foggia). Anche se l’esperienza di Della Torre è indiscussa. Bene anche Romito, Vairo, Trotta e Moro.


stemma Atletico ViesteATLETICO VIESTE: La meno altisonante delle foggiane di questo campionato. I viestani puntano a portare in alto la propria squadra nell’arco di qualche anno, non da subito. Ma l’impressione è che l’organico allestito sia di tutto rispetto. I ritorni dei fratelli Rocco e Paolo Augelli, le permanenze di Compierchio (fino a dicembre, ora è passato al Foggia, a dimostrare il suo valore indiscusso) e Colella, quella del portiere Bua e una serie di giovani dalle buone prospettive di contorno.
L’Atletico Vieste, quantomeno, punta a non essere invischiato nella lotta per la retrocessione che lo scorso anno ha sorriso ai garganici soltanto nella gara di ritorno dei playout, regalando al presidente Spina Diana una salvezza che sembrava irraggiungibile.
In panchina Angelo Terracenere. Dopo una buona partenza, arrivano le prime critiche e qualche risultato negativo lo pota alle dimissioni, ma ora è tornato il sereno tra il tecnico e la dirigenza e tra lo stesso e i tifosi viestani. Il gioco di garganici è ottimo e probabilmente i risultati, quelli importanti, arriveranno nella seconda parte del campionato. Ora il Vieste è a metà classifica.
LA DELUSIONE: Per una matricola che viaggia a vele spiegate, come il San Severo, ce n’è un’altra che sta manifestando qualche difficoltà di troppo. È l’Atletico Mola che, dopo aver dominato la Promozione dello scorso anno, puntava a fare qualcosa di importante anche in Eccellenza quest’anno.
Non è andata bene alla squadra dell’ex allenatore Fino (dimissionario) e c’è stata l’epurazione di alcuni calciatori, come Zotti (finito al Cerignola) e De Palma, per far spazio ai nuovi arrivati, il portiere Petruzzelli, l’argentino Gesto, Schirone e l’attaccante Giacco.
LIBERTAS: L’unica squadra capace di imporre un ritmo elevato al campionato è stata quello molfettese. Se non cala il suo ritmo, la compatta squadra in testa al campionato, renderà difficili le rimonte delle foggiane.
NUMERI: Il miglio r attacco parla foggiano,con 30 reti segnate da San Severo e Manfredonia e anche il capocannoniere è dauno. Si tratta del sipontino Di Pinto (12 gol), a pari merito con Bozzi (Quariteri Uniti Bari) e seguito dall’altro manfredoniano Carminati (10). Rocco Augelli, trascinatore dell’Atletico Vieste è a quota 9, mentre la capolista ha in Loseto il suo bomber a 8 reti.
Galetti e Cesareo del San Severo e Zotti (Atletico Mola prima e Cerignola poi) seguono a quota 7.
Il Libertas capolista è stato capace di vincere 6 partite esterne, mentre Cerignola (6 vittorie e 2 pareggi) e San Severo (6 vittorie e 1 pareggio) non sono mai state sconfitte in casa.
Il Cerignola che pecca in attacco, però, ha la sua fortezza nella difesa, la migliore del campionato con soli 12 gol subiti, insieme a quelle del Copertino e del Gallipoli.
Difesa colabrodo per il Real Racale con addirittura 37 reti subite.

Fabio Lattuchella

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