Monte Sant’Angelo – il diario Montanaro intervista il mister della squadra locale, che milita nel campionato di 1^ categoria, Celestino Ricucci. La matricola del campionato è ora a soli 4 punti dalla vetta, dopo cinque vittorie consecutive.
Dalla sua esperienza in varie realtà negli anni passati, ci può dire che ambiente ha trovato qui a Monte Sant’Angelo? Partiamo dalla squadra: come le è sembrato il gruppo appena arrivato e come le sembra oggi, a più di sei mesi dal suo arrivo e di lavoro insieme?
Ho trovato un ambiente familiare, con tanta passione ma allo stesso tempo molto organizzati.Appena arrivato ho capito subito che avevo a disposizione delle buone individualità, ma la rosa andava completata; oggi, dopo sei mesi possiamo dire che siamo diventati una squadra, che ha ancora margini di miglioramento.
2) e dal punto di vista dirigenziale? Che dirigenza ha trovato e che rapporto ha col Presidente e con l’intera Società?
Ho un rapporto amichevole con tutti i dirigenti che oltre alla passione, sono competenti e non fanno mancare nulla alla squadra, sia a livello organizzativo che morale, ma soprattutto vediamo il calcio allo stesso modo. Per quanto riguarda il Presidente, lui è “IL PRESIDENTE”… (sorride, ndr), c’è profonda stima oltre per la carica che ricopre, soprattutto come uomo perché cerca di infondere alla squadra valori come la lealtà e il rispetto.
3) il cammino trionfale non può più nascondere le potenzialità di questa squadra; Dove pensa di arrivare? Ma soprattutto qual è l’obiettivo che vi siete prefissati, ora che siete lì a soli 4 punti dalla vetta e arrivate da 5 vittorie consecutive?
La squadra ha delle enormi potenzialità, ma non dimentichiamoci che siamo una matricola e abbiamo un budget di gran lunga inferiore alle altre squadre. Tatticamente siamo cresciuti molto e credo che continueremo ancora; ma adesso dobbiamo verificare se mentalmente siamo pronti ad affrontare le gare con la personalità giusta. L’obiettivo che oggi mi prefisso è quello di vincere la prossima gara, le somme le tiriamo alla fine.
4) Tornando alla squadra, quale giocatore le ha più impressionato? Chi tra i giovani che si stanno proponendo ha più ampi margini di miglioramento? Chi le sembra il più pronto?
I singoli sono importanti se riescono ad integrarsi nel gioco di squadra. Fatta questa premessa, devo dire che di giocatori come Diego Quitadamo ne ho visti davvero pochi, perché oltre ad essere un talento è un ragazzo umile che si mette a disposizione della squadra ed ha voglia di crescere, e con ancora ampi margini di miglioramento.
Anche se hanno caratteristiche calcistiche diverse, anche Cesar è un “mostro” di semplicità sia nel campo che fuori. Poi ci sono i ragazzi che provengono dagli allievi che in prospettiva diranno la loro, ma che già sto impiegando gradualmente.
5) Parliamo di tattica; qual è il suo metodo di gioco preferito? È riuscito ad attuarlo qui a Monte Sant’Angelo o ha dovuto adattarsi alle caratteristiche dei giocatori a disposizione?
Il mio modulo preferito è il 3-4-3 ma di difficile attuazione in questi campionati. Un allenatore deve conoscere tutti i sistemi di gioco e quindi deve saperli adattare in base alle caratteristiche dei propri giocatori. Noi giochiamo con il 4-3-3 e credo che continueremo su questa strada perché i ragazzi lo stanno assimilando.
Fonte: www.ildiariomontanaro.it
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