Ascoli Satriano – Castellana 3-0 <br/> L’Ascoli riprende a correre

Ascoli Satriano – Castellana 3-0
L’Ascoli riprende a correre

Ascoli Satriano Allenatore Carlo De Masi

Carlo De Masi

Tre reti al Castellana e prestazione convincente, la piazza d’onore è un po’ più salda

Dopo la sofferta vittoria nel derby contro il Celle, l’Ascoli torna al successo davanti al proprio pubblico: rotondo il 3-0 rifilato al Castellana, nobile decaduta e penultima della classe. Ci mette tutto un tempo l’Ascoli per sbloccare il risultato, lo fa con Specchio che si avventa su una palla vagante colpita da Ciardi di testa, ma mai la formazione di casa ha visto in pericolo il pareggio che stava maturando nella prima frazione: il Castellana non si è mai visto dalle parti di Moschetto, inoperoso per quarantacinque minuti, ben coperto dalla accorta difesa formata da Ciardi e Lanciano centrali, terzini i due under Giannatempo e Filannino; anzi, l’Ascoli avrebbe, prima del 46′, almeno sei occasioni nitide per passare con Ragno, due volte sfortunato (36′ e 43′, dopo una bella azione conclusa in acrobazia da Specchio e respinta dal portiere Ventrella, e l’undici ascolano cicca la palla che rimbalza male sul terreno di gioco appesantito), e Balletta, impreciso al 2′ su suggerimento tra le maglie difensive castellanesi di Fabiano ed al 35′; due reti l’Ascoli le segna pure, ma l’arbitro, sig. Casula, giustamente annulla per una spinta dell’attaccante ascolano Balletta all’8′ e per una posizione al limite del fuorigioco al 16′. Nella ripresa non cambia lo spartito, con l’Ascoli a dettare i tempi e il Castellana a subire la pressione costante dei padroni di casa; così ci prova ancora Ragno al 52′, servito splendidamente da Montemorra, ma ancora Ventrella gli si oppone; ci prova anche Daluiso che, assistito da Balletta, abile a superare con un “sombrero” Lovergine, tira ma chiude troppo l’angolo e la palla si spegne a lato non di molto; anche Fabiano cerca gloria, ma il suo tiro al 62′ non è fortunato e si spegne fuori.
Intorno al ventesimo si vede per la prima volta il Castellana, con il capitano Gentile che prova da lontano ma il tiro si spegne alto sopra la traversa; questo scuote l’Ascoli che cerca con maggior voglia il gol della sicurezza, e ci riesce con Ciardi al 69′, che con un tap-in sotto misura ribadisce in rete una pennellata di Montemorra su calcio di punizione. Il tre a zero ancora da calcio da fermo, calcio d’angolo di Montemorra all’82’, Specchio stacca tra Gentile e Morgese e festeggia con la doppietta personale i suoi ventitré anni. Moschetto si sporca i guanti tre minuti dopo, deviando una bella conclusione ancora di Gentile, il migliore tra gli ospiti.

Risultato mai in discussione, ma quello che si è visto oggi ad Ascoli è il piglio che ha messo in campo in tutti i suoi uomini, la voglia di aggredire sempre gli avversari, le geometrie e gli scambi in velocità che parevano essere smarrite da qualche settimana. Sembra essere tornato l’Ascoli affamato di vittorie, la squadra capace di portarsi a ridosso della vetta della classifica. Il Castellana resiste un tempo, poi il divario in classifica affiora e si mostra in tutta la sua evidenza: poche idee, poca incisività davanti, non sempre precisa in fase di costruzione, la squadra delle grotte dovrà lottare col coltello tra i denti ogni domenica per raggiungere una salvezza che, visti i risultati degli altri campi, si fa appassionante..

Ascoli Satriano: Moschetto, Giannatempo, Filannino, Daluiso, Ciardi (41′ st Russo), Lanciano, Fabiano, Balletta, Specchio (30′ st Forgione), Montemorra, Ragno (45′ st Perlingieri). A disp. Esposto, Totaro, Moccia. All. De Masi

Castellana: Ventrella, Gentile B, Lovergine (18′ st Boffoli), Gentile A, Morgese, Cantalice, Daddato, Angiuli (5′ st Mancini), Pica, Portone, Lovece (32′ st Pinto). A disp. Meuli, Petruzzi, Prieti, Cannone. All. Sgobba

Reti: 46′ pt, 37′ st Specchio, 24′ st Ciardi.
Ammoniti: Lovergine, Daddato, Angiuli (C).
Espulso Gentile A (C).
Arbitro: sig. Casula di Taranto coadiuvato da Rosati di Taranto e Vitobello di Barletta.

Elio Gerardo Lavanga

laquis

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