Si tratta del primo campionato dilettantistico in assoluto: eppure si fa fatica. Mai così in ritardo, mai così decimata la categoria: ecco gli effetti della crisi economica e “passionale” sul calcio basico. Indecisi se partecipare o meno i ragazzi della compagine viestana della Viestese.
Mai così tardi, mai un numero così ridotto di squadre. Il campionato di Terza categoria paga dazio. La crisi e la mancanza di sponsor si abbatte sul torneo provinciale. Sarà, con molta probabilità un girone unico a 16 squadre con tanti sacrifici economici per tutti. Un solo girone: non accadeva da una vita (si era arrivati anche a tre gironi da 12 squadre un quinquennio fa). La crisi si fa sentire è inutile nasconderlo. Mancheranno molte cittadine della Capitanata nel pallone dilettantistico e tra queste le defezioni delle garganiche San Nicandro, Poggio Imperiale, Cagnano Varano e Ischitella, la dice lunga. E’ vero non ci sono soldi, ma l’altra faccia dice pure che pochi sono disposti a “tornare” ai sacrifici. Ci sono alcune novità assolute come la Trops Sammarco, la Sportmania Cerignola e il Pro Foggia. Tra le nobili decadute oltre alla riconferma dell’Us Foggia di don Pasquale Casillo, anche la Nuova Daunia (che solo tre anni fa ha vinto la Coppa Puglia, manifestazione a carattere regionale), 1’Apricena Calcio (che ha calcato i campi della Serie D) e 1lAtletico Bovino con diversi campionati di Promozione e Prima categoria. Insomma anche il calcio di Terza, costa. Il San Nicandro, per esempio, si era regolarmente iscritto, poi ha ritirato 1’adesione per via delle lunghe trasferte. «La Terza categoria – dice subito il massimo dirigente di un sodalizio che non ci sarà più, lo Sporting San Nicandro -, è più che altro un torneo amatoriale e si gioca per divertirsi. Per la mancanza di diverse cittadine del territorio le trasferte saranno lunghissime e molti dei nostri “giocatori di esperienza” lavorano la domenica mattina e non possiamo fare trasferte che tra andata e ritorno distano oltre 300 chilometri. Già sono pochissimi i fondi, poi organizzare certe trasferte è impensabile per noi. Abbiamo deciso di ritirare la nostra iscrizione soprattutto per questo fattore: trasferte lunghissime con posti difficili da raggiungere da San Nicandro». Nuova Daunia e Apricena hanno rinunciato al campionato superiore e giocheranno con i giovani. «Pochi sponsor – dice Domenico Pipino dell’Apricena Calcio – cerchiamo di abbattere i costi di gestione con i giovani». Sulla stessa lunghezza d’onda anche la compagine della Viestese. I ragazzi viestani si autofinanziano e non sopporterebbere la lunhezza delle trasferte (praticamente quasi tutte nel sub-appennino) nè quella del campionato. A Vieste la stagione turistica- lavorativa inizia già da aprile. Facilmente immaginabili i disguidi che apporterebbe un campionato che praticamente terminerebbe a Giugno. Il giovane presidente della Viestese, Gaetano De Simio, non si nasconde dietro un dito: “sembra quasi – ha dichiarato – che dalla Federazione vogliono farci fuori. Loro sono tanti, sul Gargano siamo solo tre compagini. Se noi ci autoescludiamo praticamente giocano tutti in casa. Non si capiscono le perplessità nel dividere il campionato in due gironi. Ci allieverebbero tante questioni. Abbiamo la sensazione – rimarca il presidente della Viestese – che da questa storia ne esca ancora una volta sconfitto lo sport, quello come lo intendiamo noi: puro, passionale, genuino, senza fronzoli. Domani ci riuniremo in società e decideremo il da farsi.”.
Si parte domenica 27 con quest’organico:
Alberona Calcio, Apricena, Atletico Bovino, Atletico Carapelle, Atletico Orsara, Carapellese, Elce Deliceto, Us Foggia Spa, Nuova Daunia, Sant’Agata di Puglia, Sportmania, Squadra Del Cuore Rodi Garganico, Trops Sammarco, Viestese,Virtus Castelluccio Dei Sauri e Pro Foggia.
Antonio Villani – OndaRadio.info
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