Terz’ultima di campionato, l’Ascoli scende a Manduria a caccia dei punti necessari alla matematica, storica salvezza nel suo primo campionato di Eccellenza. Sul manto perfetto del Dimitri scendono i padroni di casa nella tradizionale casacca biancoverde, altrettanto tradizionali il giallo ed il blu degli ospiti.
Mister Bullo ha a disposizione tutti gli effettivi, e non ne risparmia alcuno per il primo incontro casalingo dopo la condanna della matematica, l’allenatore ospite deve rinunciare a Doumbia squalificato e schiera davanti a Moschetto i quattro titolari Lonigro, Crescente, Bruno e Papagno, centrocampo a tre con Montemorra, Galano e Ragno, tridente offensivo formato da Rizzi terminale supportato da Veneziano e Capone; Bullo gli contrappone un 4-4-2 che in fase offensiva porta in avanti ben quattro giocatori, Quaranta, Riezzo, Zaccaria e Scarciglia con Erario in cabina di regia: lo stesso numero quattro di casa firma la prima occasione: al 5′ il suo tiro trova risposta nei guantoni di Moschetto che sventa il pericolo. Ascoli propositivo, ed al minuto 8′ Rizzi fa partire un tiro da fuori, non di molto a lato; ancora Rizzi al minuto 17′ dalla destra si accentra e tira di sinistro, para Fiorentino, al minuto 23′ occasione Galano, che lanciato da Veneziano manda di pochissimo a lato dando l’impressione del gol; al 38′ Ragno su cross di Lonigro la spara altissima da ottima posizione, e le occasioni sprecate cominciano a far pensare che la porta di Fiorentino sia stregata, ed in effetti quella porta resterà inviolata per il resto del match, quella opposta invece sarà infilata per tre volte in ventitré minuti: al 17′ sugli sviluppi di un calcio d’angolo Crescente supera in mischia Fiorentino, appena tre minuti dopo Galano viene atterrato al limite dell’area, appena decentrato sulla destra, mattonella ottima per un mancino come Rizzi che non si lascia pregare e mette alle spalle dell’estremo di casa per lo 0-2. Il tris lo firma ancora Rizzi, servito da Galano, al 40′.
Nel mezzo, si è assistito alla caccia all’uomo da parte di alcuni giocatori biancoverdi nei confronti degli avversari, in particolare dell’attaccante ascolano Capone: a turno Riezzo, per doti tecniche il migliore dei suoi, ed Erario, non hanno perso occasione per provocare, e non hanno mancato di colpire con calci e pugni, fin dentro lo spogliatoio, il numero undici ascolano, che pure a fatica ha evitato di reagire alle provocazioni idiote di chi crede che nel rettangolo verde si faccia la guerra, non il gioco del calcio. Al triplice fischio, ancora animi surriscaldati, con Capone portato via dai suoi e Riezzo e Erario ad inveire e a cercare il contatto con l’attaccante.
Ora c’è appena un po’ di tempo per festeggiare che giovedì è di nuovo campionato, e i rischiamo di essere l’ago della bilancia del campionato di Eccellenza: tra le mura amiche arriva, infatti, la capolista Gallipoli, con in dote un risicato vantaggio sulla diretta inseguitrice Fidelis Andria: si prevede un finale di campionato al cardiopalma, ma non più per noi.
ASD MANDURIA SPORT: Fiorentino (27′ st Raimondo), Romano, Mero L., Erario, Mero S., Greco, Quaranta, Massari (8’st Occhilupo) , Scarciglia, Riezzo, Zaccaria (32’st Caforio). A disp. De Valerio, Bullo, Andrisano, Forleo. All. Bullo
ASD ASCOLI SATRIANO: Moschetto, Lonigro, Papagno (14′ st D’Angelo), Ragno, Crescente (43′ st Marracino), Bruno, Veneziano, Galano (36′ st Gramazio), Rizzi, Montemorra, Capone. A disp. Capozza, Gallo. All. Di Corato
Arbitro: sig. Rampino della sez. di Lecce, coadiuvato da Cleopazzo e Tramis (LE).
Marcatori: 17′ st Crescente, 20′ e 40′ st Rizzi
Ammoniti: Mero L., Erario, Mero S., Quaranta, Zaccaria (M), Lonigro (AS).
Elio Gerardo Lavanga
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