E scatta la protesta dei tifosi. Sconfitta interna dei neroverdi per 2-1, maturata nei minuti di recupero.
US Bitonto – Molfetta è una partita che va oltre il 90′, perché al fischio finale del direttore di gara scoppia la rabbia dei tifosi neroverdi. Contro la dirigenza, considerata la prima responsabile di questo inizio difficile di campionato e sulla poco chiara vicenda degli abbonamenti. Contro Onofrio Fino, mai realmente amato e che ha avuto il compito ingrato di sostituire un vincente come Muzio di Venere.
Per il momento, però, l’ex allenatore di Mola e Andria resta al suo posto, ma la sua posizione sembra tutt’altro che solida.
Eppure, il derby e il big match della terza giornata del campionato di Eccellenza (vinto 2 a 1 dai ragazzi di mister Lanza) poteva avere esito diverso, ed è una partita dai due volti. Quello del primo tempo dominato dai neroverdi che, con un 4-4-2 tutta qualità con in campo contemporaneamente Loseto, Sangirardi, Roselli, Modesto, Terrone e Capriati, giocano finalmente un buon calcio, votato alla propositivita’, all’attacco e, a sprazzi, anche pimpante, ma che ha trovato in Musacco un avversario irriducibile.
C’è poi quello della ripresa, dove il Bitonto scompare dal campo, sembra lontanissimo parente di quello andato al riposo 15′ prima, ha le idee confuse e annebbiate e le pile scariche, e va incontro inevitabilmente alla sconfitta, la prima in questo campionato. Che fa veramente male.
Contro i biancorossi degli ex Cantatore e Dentamaro, mister Fino sceglie di puntare sul 4 – 4 – 2, riproponendo Di Gioia tra i pali e Naglieri al centro della difesa. Pronti via e il Bitonto al 10′ è già in vantaggio: punizione dalla destra di Roselli, Musacco respinge corto sui piedi di Loseto, che rimette in mezzo dove Terronedi testa insacca a porta vuota. È il primo acuto dell’attaccante tranese in questa stagione, e il primo gol dei neroverdi a domicilio. Tre minuti dopo i padroni di casa possono già essere sul 2 a 0, ma Naglieri sotto misura calcia incredibilmente alto.
Modesto e compagni sembrano in giornata sì e poter far polpette degli avversari, ma al 19′ ecco arrivare il pareggio con Cesareo, che sfrutta al meglio una palla vagante da azione di calcio d’angolo.
Il Bitonto, però, non si assopisce e continua a occupare la metà campo ospite. Al 27′, è Modesto a provarci da fuori ma Musacco è strepitoso a deviare in angolo. 5′ dopo è ancora l’estremo difensore a chiudere su Capriati lanciato a rete dalla combinazione Roselli – Terrone. E sull’angolo seguente, dice di no all’inzuccata di Naglieri.
Si gioca, insomma, a una porta sola ma il primo tempo termina in parità.
Nella ripresa, tutti si aspettano ancora un Bitonto cosi bello come non lo si vedeva da tempo. In realtà, però, i neroverdi lentamente si assopiscono e il Molfetta prende in mano il controllo del centrocampo e della partita. Ed è clamoroso quello che al 18′ spreca Turitto che, tutto solo davanti alla porta con Di Gioia a terra, calcia altissimo. 120 secondi dopo è Capriati invece a togliere la palla dai piedi di Ferri, pronto a colpire a botta sicura, mentre un minuto dopo il numero 11 molfettese ci prova da fuori ma l’estremo difensore di casa mette fuori.
I padroni di casa, nonostante i cambi (dentro Mastrolonardo, PiperiseMiccoli), non creano grattacapi a Musacco e si affidano al tiro dalla distanza di Modesto e Piperis, innocui e fuori bersaglio.
Ma in pieno recupero arriva l’harakiri: palla malamente persa a centrocampo,Cesareo avanza indisturbato sfera al piede e al limite dell’area scarica il diagonale sul quale nulla può Di Gioia. È vittoria per il Molfetta, la seconda consecutiva in trasferta, che sale a 7 punti in classifica, mentre per il Bitonto è notte fonda e buio pesto, con la classifica che dice 4 punti, in attesa che la Federazione analizzi il ricorso presentato dal Novoli.
Negli spogliatoi c’è poca voglia di parlare e l’aria è tesissima, ma mister Fino non si sottrae. “È una sconfitta pesantissima – dice il mister – maturata dopo un bel primo tempo, ma con una ripresa in cui siamo calati sensibilmente. Questa volta neanche i cambi hanno funzionato e qualche subentrato non ha dato quello che poteva e doveva”.
Bitonto che sembra più forte fuori casa che tra le mura amiche. “Dobbiamo ricordarci – prosegue Fino – che questa squadra deve raggiungere la salvezza, ma qualcuno a volte sembra dimenticarlo, e il mio obiettivo è quello di inculcare una mentalità a questi ragazzi. I tifosi contestano? Purtroppo mi porto con loro un po’ di acredine fin da questa estate, ma onestamente non capisco perché. Oggi ho schierato la miglior formazione che si poteva. Se mi sento in bilico? Assolutamente no”.
E a fine partita lungo faccia a faccia con i tifosi, in un clima duro ma pacifico.
Michele Cotugno Depalma
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