Per chi segue e conosce il calcio professionistico e dilettantistico alla pronuncia del nome Pasquale Martinelli, sicuramente non gli si sta dicendo un nome nuovo. Infatti Martinelli è stato un calciatore di primissimo piano nel calcio professionistico in cui ha militato per ben 15 anni dalla serie B con il Vicenza e la Salernitana alle ormai defunte serie C1 e C2 con il Matera, Andria, Reggiana, Martina Franca, Frosinone e tantissime altre ancora, fino ai campionati dilettantistici con Bisceglie e Altamura. Dopo la stagione vincente proprio con la maglia dell’Altamura, decide di attaccare gli scarpini al chiodo e di sedersi in panchina iniziando ad allenare i Giovanissimi dell’Invicta Matera una società di settore giovanile della città dei sassi, ma la notizia che giunge in questi giorni è la seguente: i giovanissimi cambiano l’allenatore, esonerato Martinelli squadra affidata a mister Fontana.
“La società, augurando le migliori fortune al tecnico e ringraziandolo per il lavoro svolto sin dall’estate con questo giovane gruppo di ragazzi, ha deciso di sollevare dall’incarico mister Pasquale Martinelli. Il tutto per dare una scossa ai ragazzi in vista di questa seconda parte di stagione”.
E’ questa la nota che si legge nel sito ufficiale del club materano, certo esonerare un allenatore è nei pieni diritti di qualsiasi società, cosi come lo è mettere in discussione il lavoro del tecnico, ma come è facilmente intuibile nel comunicato dell’Invicta la motivazione non è questa ma è “quella di dare una scossa alla squadra”, attenzione, parliamo di ragazzi di tredici anni, quale scossa secondo voi devono avere, un settore giovanile non dovrebbe dare delle solide basi ai propri ragazzi sotto il profilo calcistico e magari anche educativo, piuttosto che fargli conquistare qualche punticino in più in classifica assolutamente fine a se stesso ? Sono addirittura gli stessi ragazzi allenati da Martinelli che si sono mobilitati e hanno ringraziato il loro allenatore per i suoi insegnamenti e hanno manifestato il loro dispiacere con lettere, messaggi e commenti sui social network. Ed è proprio da qui che Martinelli decide di rilasciare delle dichiarazioni a mezzo stampa.
“Per me non esiste risultato migliore di tutti questi messaggi e addirittura lettere che mi sono giunti dai miei ragazzi. In questi sei mesi ho visto di tutto: il mio appello va ai genitori. Fate in modo che il vostro sogno e la vostra ambizione non diventi la più grossa delusione per i vostri figli. Se percepiscono le vostre aspettative più che divertirsi penseranno a non deludervi. Nel corso Uefa B di Coverciano mi consegnarono un opuscolo dove c’erano i 10 diritti dei bambini, mi colpì il decimo che diceva: “I bambini hanno il diritto a non diventare campioni…” Il sogno è il loro. Affidatelo a chi ritenete meglio di voi e non parlo delle competenze o delle conoscenze della disciplina. Nella mia carriera ho conosciuto grandi allenatori, quelli con qualche limite tecnico ma grandi uomini erano professionisti, al contrario grandi allenatori e piccoli uomini dilettanti. Perciò è sempre l’uomo che fa la differenza. Bisogna rifondare tutto nei settori giovanili e c’è bisogno che la federazione vigili. Chiudo ringraziando chi mi ha sostenuto, chi mi ha aiutato, chi mi ha dimostrato la sua fiducia e soprattutto i miei ragazzi, ho imparato più da loro in 6 mesi che in 20 anni da calciatore. Vorrei anche ringraziare chi ha insultato, deriso e umiliato (mai direttamente), perché è anche grazie a lui che comincio la mia battaglia contro personaggi che si ritrovano nelle scuole calcio e nei settori giovanili solo per fare i propri interessi”.
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