Virtus Molfetta – Minervino Murge 1-0 <br />A Molfetta “stecca” il Minervino

Virtus Molfetta – Minervino Murge 1-0
A Molfetta “stecca” il Minervino

Stemma Minervino MurgeSe l’essenza del calcio è da configurarsi nelle trame di gioco, azioni offensive e goal, sul “palco” del “teatro” molfettese s’è dipanata la recita del “non calcio”. Estremi difensori praticamente inoperosi e spettatori “privilegiati” per il posto loro riservato. Soprattutto nella prima frazione, da ambo i versanti, non si conta alcuna azione degna di nota e, pur volendo sbirciare tra le pieghe di un quasi immacolato taccuino, le annotazioni sono limitate, per il Minervino ad una quasi tiro da parte di Tricarico Dario (al 24’), di uno velleitario dai 35 metri di Lino Schiavo ed ancora un tentativo di conclusione, sempre a firma di Tricarico al 41’. Il Molfetta, da par suo, rispondeva botta su botta! Un inconcludente tiro del centravanti Pisani (al 32’), una “sconclusione” del regista molfettese Decandia su punizione terminato a distanza assiderale dalla porta (al 41’). Poi… buio pesto! I pochi spettatori, più che incitare/sbeffeggiare le contendenti, erano impegnati a limitare lo slogamento delle mascelle a seguito dei numerosi sbadigli! Unica nota da rilevare il fiero sventolio di cartellini gialli (in maggior numero a “carico” dei minervinesi) di un fiscalissimo direttore di gara. In questo squallore si nutriva, però, la segreta speranza che una “fiammata” potesse dare una scossa alla partita. Questo auspicio veniva sì ripagato ma solo nel sottopassaggio che conduceva agli spogliatoi al termine della prima frazione quando, alcuni atleti locali, pensavano bene di anticipare la giornata delle palme donando ai minervinesi non il classico ramoscello d’ulivo ma “lievi” carezze a “mano chiusa”!!!! I ragazzi di mister Maino che, bisogna riconoscerlo, proprio leoni non sono, “accusavano” il “colpo” tanto da rientrare in campo per la ripresa delle ostilità impauriti e timorosi.
Questa condizione faceva sì che, mentre l’orologio non aveva ancora compiuto il suo primo giro, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, la difesa minervinese restava pressochè imbambola e, fra un “liscio” e una svista, il pallone finiva sui piedi di Pisani che da sotto misura lo adagiava comodamente in rete. Come sempre accade per il Minervino, subito il goal, è notte fonda. A questo punto la gara assumeva una fisonomia ben definita: da una parte Il Minervino, incapace di offendere, dall’altra un Molfetta che, forte del seppur fortunoso vantaggio acquisito, giocava sul velluto. Naturalmente quando non si riesce a porre in essere quanto voluto la copertura dei nervi risulta sempre meno coriacea fino a farli rimanere “scoperti”. Un direttore di gara che fischiava anche quando non ce n’era bisogno faceva il resto. Su un capovolgimento di fronte, si era al 10’, Pestilli subiva un brutto fallo dal diretto avversario ma, reagendo platealmente, invitava praticamente a nozze il fischietto brindisino che lo inviava anzitempo sotto la doccia. Passavano 10 minuti e… pioggia sul bagnato! Causa un Minervino sbilanciato alla ricerca del pareggio, il Molfetta, su un rinvio da “palla fai tu”, innescava il proprio centrattacco che si involava solitario verso la porta difesa da Amoruso il quale, nel tentativo di intercettare la palla, sfiorava impercettibilmente l’avversario che, da consumato attore, si lanciava in un tuffo degno dell’olimpionico Cagnotto. L’arbitro, senza esitazione alcuna, sventolava al “malcapitato” Amoruso il cartellino che ne decretava la espulsione e Minervino in 9. Manna dal cielo per un Molfetta che però, a fronte della sua “pochezza”, restava in balia di un Minervino i cui ragazzi correvano per due mettendoci gladiatoriamente l’anima anche se nulla potevano contro l’irritante comportamento dei locali, fischiati sonoramente anche dai propri sostenitori.
Nei disperati tentativi per raddrizzare una partita che non meritava assolutamente di perdere il Minervino creava (al 44’) la più ghiotta delle occasioni dell’intera gara con Stefano Conte (subentrato a Valentino) che, dal limite dell’area piccola, lasciava partire un rasoterra sul quale l’estremo molfettese si guadagnava la pagnotta compiendo l’intervento salva risultato. Della serie: quest’anno non ne va bene una! Per addivenire al traguardo al quale si anela bisogna in unisono centuplicare gli sforzi. Serve soprattutto il miglior Ruscino (oggi volenteroso ma obiettivamente lontano parente del giocatore che qualche anno fa strabiliava le platee dell’intera categoria con le sue giocate) e qualcuno che lo supporti. Il rientrante Di Bitonto e magari un buon Francesco Simone farebbero veramente al caso! Imperativo, comunque, crederci sempre.

MINERVINO: Amoruso, Giorgio, Forenza Fabio, Maino, Quacquarelli, Pestilli, Forenza Riccardo (Di Bitonto), Valentino (Conte), Ruscino (Frondini), Schiavo, Tricarico. A disp. Frondini, Cerasole, Conte, Di Bitonto, Spineto, Tarallo, Terzulli.
All. Vito Maino
MOLFETTA: Xhafaj, Cusanno, Porcelli, Demaj, Decandia Cosimo, Salamina, Germinario (Di Gennaro), Sallustio, Pisani Corrado, Decandia Giuseppe, Amato (Pesce). A disp. Todisco, Porta, Caputi, Di Gennaro, Sasso, Pesce, Pisani Luigi.
All. Vincenzo Spadavecchia

Arbitro: Tarallo della sezione di Brindisi

Antonio Gallucci

laquis

Lascia un commento