Nell’immediato post-partita di San Severo – Brindisi dice la sua la guida tecnica dei giallogranata, mister Severo De Felice.
Le sue impressioni su questa gara mister?
È la vittoria del cuore, i ragazzi l’hanno cercata e voluta fin dal primo minuto, al di là degli aspetti tecnici; ho una rosa di ragazzi giovani ma che mettono il cuore e garantiscono di sudare per questa maglia.
L’aveva detto ieri, il Brindisi squadra forte che non avrebbe concesso molto, ma il San Severo è stato bravo a “prendersi” le occasioni e a portare pericoli alla porta di Pizzolato.
Sì, questa è una delle note un po’ dolenti, contro corazzate del genere dobbiamo essere più cinici. Credo che non meritavamo di andare a riposo in svantaggio, però abbiamo concesso poco al Brindisi e creato tanto noi; penso che a fare la differenza sia stata la nostra motivazione.
Al rientro dagli spogliatoi, il San Severo è sceso in campo motivato ed è stato l’unica squadra in campo per il primo quarto d’ora: cosa ha detto ai suoi durante l’intervallo?
Poco e niente, ho detto di continuare a giocare come fatto nel primo tempo, perché secondo me non abbiamo dominato solo nei primi quindici minuti del secondo tempo, ma nell’intera partita. Chiaramente, di fronte c’era una delle squadre più forti dell’intero campionato ma che, oltre le due reti, ha creato poco altro; io stesso non ricordo interventi risolutori di Carotenuto. Meglio di questo non si può pretendere dai ragazzi, se non di essere più cinici sotto porta e di migliorare la gestione delle energie nervose, poiché andremo a Potenza con tre squalificati sicuri, questa è una cosa che mi ha fatto arrabbiare.
C’è qualcuno che l’ha colpita in positivo in questo match?
La squadra, assolutamente. Ciò che più di tutto mi colpisce è vedere l’esultanza dopo i nostri gol, con tutta la panchina che entra in campo; credo che sia il più bel traguardo che sono riuscito a raggiungere, oltre l’obiettivo finale, cioè quello di creare un gruppo di ragazzi straordinari dentro e fuori dal campo.
La prima delle tre partite difficili è andata, ora si va a Potenza: con che testa e con che voglia?
Andiamo a Potenza come se giocassimo in casa, così come stiamo affrontando tutte le ultime partite. L’aspetto psicologico, come detto ieri, deve essere questo: giocare a viso aperto contro chiunque, in casa e fuori.
A fine partita abbiamo visto i suoi giocatori venirla a prendere letteralmente in panchina, per portarla in trionfo sotto la tribuna e sotto la curva: che legame ha con loro?
Secondo me l’hanno fatto apposta per farmi venire un infarto, due scatti come questi non li facevo da diversi anni, quindi non mi vogliono molto bene… (ride)
Salvatore Fratello
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