Pareggiare a Monte Sant’Angelo in nove (e con un arbitraggio pesantemente penalizzante) potrebbe essere motivo d’orgoglio per l’Apricena. Ma il 2 a 2 arrivato sul gong, per mano di una beffarda punizione fischiata agli sgoccioli su un fallo inesistente, lascia più di qualche rimpianto in casa Madre Pietra. Al derby garganico l’Apricena arriva con un unico obiettivo: la vittoria. I ragazzi di mister Rufini giocano bene al cospetto di una bella realtà del campionato di Promozione, il Monte, al quale va dato atto di aver interpretato la partita con grande agonismo e impegno, nonostante la salvezza praticamente raggiunta. In avvio sono proprio i padroni di casa a sfiorare il vantaggio. Scarano batte una splendida punizione dai 20 metri che si stampa sull’incrocio e viene deviata in angolo da Colanero. L’Apricena assorbe il colpo e prima risponde con una bella azione di Consolazio, poi va in vantaggio al 22’. Da un calcio d’angolo dalla destra Scarano scambia corto con Mastromatteo, riprende la palla e crossa teso in mezzo. La palla arriva al limite sulla testa di Prencipe che indirizza verso la porta. Il pallone, violento, viene deviato e scavalca Saracino. Il Monte, seppur senza grossi patemi di classifica, non ci sta e reagisce. Ma non crea troppi pericoli a Colanero. Al 43’ però, una incomprensione della difesa gialloblu permette agli uomini di Mimmo di pareggiare. Un lancio lungo arriva in area ospite. Colanero chiama la palla, ma non esce e la difesa apricenese respinge corto al limite. Arriva Urbano che stoppa e calcia al volo in maniera imparabile per l’1 a 1. Si va al riposo con questo risultato e si riparte con un altro dispiacere per la Madre Pietra. All’11 Consolazio salta il suo marcatore al limite, entra in area e cade quando è solo davanti al portiere. La trattenuta sembra evidente, però l’arbitro non solo non concede il penalty, ma ammonisce per la seconda volta il 9 ospite che lascia anzitempo il terreno di gioco. Rufini inserisce allora Scanzano per Scarano, cercando un riferimento di peso in avanti. La superiorità favorisce il giro palla del Monte che di minuto in minuto aumenta il proprio raggio d’azione. Al 19’ Quitadamo si libera bene all’altezza del dischetto e calcia di sinistro fuori di poco. Al 25’ Frattaruolo P. rientra dalla fascia destra e calcia di sinistro dal limite, ma Colanero blocca sicuro.
Alla mezz’ora Urbano, pescato in area, gira al volo di sinistro e colpisce la base del palo. Pur soffrendo l’Apricena regge bene il campo con l’uomo in meno e al 33’ passa in vantaggio. Amoroso è bravo a sfruttare una incomprensione tra P.Frattaruolo e il portiere Saracino che, per evitare un angolo, esce oltre la propria area piccola e rimette in campo il pallone quasi all’altezza della bandierina. Il centrocampista apricenese ruba la palla e da posizione impossibile calcia un destro a giro che si insacca nella porta vuota per il 2-1 ospite. Passa qualche minuto e l’arbitro torna protagonista. Proprio Amoroso viene ammonito due volte in un minuto, prima per un normale fallo a centrocampo e poi per presunte proteste. Con la doppia inferiorità l’Apricena si schiera con il 4-4, senza punte. Rufini richiama prima Scanzano per Santarelli e poi, nel finale, da il cambio a Mastromatteo.
E sull’ultima palla della gara arriva la beffa finale. Al 94’ l’arbitro assegna al Monte una punizione dal limite inesistente. Sulla palla va Lauriola che indovina l’angolo giusto e batte Colanero. Finisce con il grande rammarico per l’Apricena di non aver centrato una vittoria essenziale. A fine gara, nonostante l’agonismo e una battaglia durata 95 minuti, grande fair play tra le due squadre a centrocampo. Presenti tutti i giocatori e dirigente. Tutti, tranne la terna arbitrale. E in questa stagione non è la prima volta che capita in una gara in cui gioca la Madrepietra.
Giuseppe Del Fuoco
Lascia un commento