A piccoli passi. Così sta procedendo la Virtus Molfetta nel campionato di Prima Categoria. L’obiettivo salvezza continua ad essere lì a portata di mano, eppure manca quel quid per raggiungerlo. Il match disputato ieri mattina al Poli contro lo Sporting Daunia, valevole per la trentunesima giornata, avrebbe dato ai biancorossi, se vinto, l’aritmetica certezza di non disputare i playout. I virtussini invece, oltre a non fare bottino pieno, hanno rischiato un patatrac che a tre gare dal termine della stagione li avrebbe fatti sprofondare nella bassa classifica.
La squadra di Mininni ha la sfortuna, e in parte il demerito, di vivere il suo peggior momento di forma proprio adesso che servirebbe lo scatto decisivo per completare la missione salvezza. Ieri questo è stato evidente nel primo tempo, quando i biancorossi sono apparsi stanchi e svagati. Nella seconda frazione è cambiato tutto: con tanto cuore, e con inimmaginabili forze fisiche e mentali, come attinte da una fonte miracolosa, i padroni di casa hanno dominato su avversari ormai esausti. Lo Sporting Daunia ha avuto dunque un impatto migliore sulla gara, spegnendo sul nascere le velleità di manovra dei padroni di casa e riproponendosi con pericolosità in avanti. L’ottimo centravanti foggiano è stato abilissimo nel proteggere palla e favorire le imbucate dei due esterni, restanti componenti di un ben assortito tridente offensivo. Questa è stata la dinamica di entrambi i gol realizzati, giunti anche con la complicità dei difensori virtussini, imprecisi in fase di disimpegno. Al 15’ una palla persa in fase di costruzione è costata lo svantaggio alla Virtus: una discesa sulla sinistra del 7 ospite si è conclusa con un cross sul secondo palo, dove il numero 11 ha potuto coordinarsi per una mezza girata vincente. Al 20’ i foggiani hanno fatto le prove generali per il raddoppio, con una conclusione dal limite del loro centrocampista ben respinta da Xhafaj. Al 25’ un attacco dei padroni di casa è stato vanificato dall’attenta retroguardia ospite. Di qui è nato il 2-0, su una palla scagliata in avanti senza troppe ambizioni che ha generato invece la sagra dell’errore virtussino. Prima De Candia ha di fatto trasformato un comodo disimpegno in passaggio invitante per il 9, consentendogli di servire l’ala sinistra; poi Caputi si è fatto saltare con irrisoria facilità dall’11 e gli ha dato la possibilità d’involarsi verso la porta. Giunto all’uno contro uno con Salamina, il rapido attaccante dello Sporting Daunia è stato bravo a trovare l’angolo di tiro da posizione defilata e ha fulminato con un sinistro in diagonale Xhafaj. A questo punto nessuno avrebbe scommesso sulla rimonta di una Virtus priva di forze mentali e fisiche. Tuttavia la squadra di Mininni, con il giusto mix di pazienza e determinazione, ha cominciato se non altro ad alzare il proprio baricentro. Alla mezzora un segnale importante è stato la traversa colpita dai biancorossi su una punizione di Salamina dalla trequarti sinistra deviata da un difensore avversario. Ed è stata sempre una punizione calciata dalla stessa posizione dal centrale difensivo locale, questa volta senza l’ausilio di alcuna deviazione, a terminare in rete, per un 2-1 fondamentale in quanto giunto a pochi minuti dall’intervallo. La compagine molfettese è così potuta uscire dagli spogliatoi con la speranza di raddrizzare un risultato che era sembrato in precedenza una condanna inappellabile alla sconfitta.
La seconda frazione è stata, dopo qualche minuto interlocutorio, un monologo virtussino, con gli ospiti rintanati nella propria metà campo e innocui in fase offensiva. La Virtus ha mostrato un’esuberanza fisica e atletica, vincendo tutti quasi i duelli individuali e cingendo d’assedio la metà campo avversaria. Straordinaria è stata la partita di Sallustio, che nonostante un problema all’adduttore destro, ha garantito ai suoi l’illuminante regia dei giorni migliori. La Virtus è poi riuscita a sfondare sulle due corsie esterne, sfruttando la buona vena di Germinario e De Gennaro. Tuttavia è mancata la capacità di concludere le azioni ben costruite, con poche conclusioni degne di nota e scarsa capacità di sfruttare diverse punizioni dal limite guadagnate. Il pareggio così è arrivato soltanto al 75’, al termine di un’azione piuttosto confusa: Salamina ha raccolto un campanile all’altezza della tre quarti avversaria e ha servito sulla destra Caputi, che ha fatto partire un cross invitante sul quale si è avventato Pisani, capace con un’incornata su primo palo di beffare il non irreprensibile portiere avversario. La Virtus a questo punto ha legittimamente pensato al colpaccio, e ha continuato a spingere sull’acceleratore. Tuttavia il caldo quasi agostano ha cominciato a farsi sentire sui molfettesi, che hanno perso lucidità e non sono riusciti a creare situazioni davvero pericolose.
La partita è quindi finita 2-2: Virtus e Sporting Daunia sono salite in tandem a quota 35, e hanno fatto un altro piccolo passo verso la salvezza. La squadra di Mininni si trova in una situazione non preoccupante, con un vantaggio di sette punti sulla zona playout a tre match dal termine. Dei restanti tre turni uno sarà di riposo ed un altro ancora sarà il proibitivo impegno di domenica prossima contro la capolista Cerignola, con l’ultima giornata che invece vedrà i biancorossi ospitare la Nuova Andria. Dunque pur avendo moltissime chance di non disputare i playout, i virtussini rischierebbero tanto se non dovessero riuscire a fare neanche un punto di qui sino al termine del campionato.
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