Bitonto: Noviello lascia presidenza

Bitonto: Noviello lascia presidenza

La novità più grossa arriva subito.

Dopo 15 anni di alti, bassi, trofei e vissuti sempre sul filo del rasoio, Francesco Paolo Noviello lascia il timone dell’Us Bitonto a Paolo Lapalombella, 40enne imprenditore pugliese ma da tempo residente in Lombardia.

Lapalombella. Chi è costui? Semplice, l’uomo che ha consentito ai neroverdi di potersi salvare la scorsa stagione pagando puntualmente tutti gli stipendi ai giocatori.

A lui, allora – dopo una trattativa non andata in porto con alcuni imprenditori modenesi – il patron ha deciso di affidare per i prossimi anni le sorti e le fortune della squadra di calcio più gloriosa della città.

Nuova presidenza vuol dire entusiasmo ritrovato.

Eccola la seconda novità della conferenza di ieri sera a Palazzo Gentile.

Entusiasmo.

Quello ritrovato dagli ultras (a proposito, a parte loro c’era davvero poca roba), che mercoledì hanno avuto un incontro cordiale e positivo con Noviello al campo comunale, e ieri sono arrivati al Comune cantando e gridando come se fossero allo stadio.

Quello che sale ascoltando le parole dell’assessore allo Sport Domenico Nacci, chiamato a fare le veci del presidente neroverde, impegnato a Napoli.

Scandisce: «Dal 19 aprile Noviello è attivo per trovare imprenditori che potevano perorare la causa del Bitonto, e non è stato assolutamente con le mani in mano. Non ci sono difficoltà per l’iscrizione al campionato. A breve ci sarà un nuovo staff dirigenziale e tutti i progetti saranno più chiari».

Iscrizione al campionato? Progetti? No, non è un sogno. Nella Bitonto calcistica, abituata negli ultimi anni a temperature roventi e bollenti, per una volta tanto già a metà giugno si hanno le idee chiare.

La terza novità è servita, e la telenovellia (come recitava uno striscione ironico di un tifoso) sembra essere davvero finita.

Nacci racconta altro. «Da un paio di settimane, sono in contatto con altri imprenditori locali affinché mettano le loro risorse a disposizione dell’Us Bitonto. Più soldi si hanno, più si può fare una squadra competitiva. Senza dimenticare che i soldi possono arrivare anche dai biglietti e dagli abbonamenti».

Già,la squadra. Inattesa di capire chi sarà l’allenatore, l’intenzione è quella di mantenere l’ossatura della compagine dello scorso anno e aggiungere qualche pedina (possibilmente bitontina) di categoria per un campionato più tranquillo di quello messo alle spalle.

«Senza dimenticare – prosegue l’assessore – che la Juniores deve diventare la fucina della prima squadra e non passare di mano ogni anno. Vorrei che si tornasse all’antico: il Bitonto deve portare il più in alto possibile il calcio cittadino, l’Omnia deve dare la possibilità di divertirsi a tutti quei bitontini che hanno difficoltà a farlo. La fusione? Non penso convenga e poi nessuna delle due squadre la vuole. Lo stadio? Ce lo invidiano tutti e non andrà riqualificato, e poi abbiamo riaperto la gradinata agli ultras. Piuttosto vogliamo dare priorità assoluta al campo polisportivo comunale “Nicola Rossiello”».

Punto. Per adesso.

Perché da ieri, forse, il calcio bitontino ha iniziato a scrivere una nuova pagina della sua storia.

Michele Cotugno Depalma

 

laquis

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