Virtus Molfetta, parla mister Mininni: «I miei ragazzi non deludono mai»

Virtus Molfetta, parla mister Mininni: «I miei ragazzi non deludono mai»

Nico Mininni

L’allenatore della Virtus Molfetta, in attesa della prossima Prima Categoria, commenta la stagione terminata un mese fa

Garanzie. Quelle che la Virtus Molfetta offre, ormai stabilmente da tre stagioni, al proprio allenatore. Quelle che hanno consentito, senza progetti appariscenti  e con limitate forze economiche, di compiere, tra il 2012 e il 2014, un doppio salto, tutt’altro che “mortale”, dalla Terza alla Prima Categoria. E in Prima i biancorossi rimarranno anche il prossimo anno.Passione, determinazione, coesione, qualità che non si possono acquisire se non con il duro lavoro, hanno permesso ai molfettesi di centrare senza problemi l’obiettivo salvezza. A quasi un mese dalla fine di un estenuante campionato, Nico Mininni, colui che ha condotto i virtussini ai grandi risultati di questi ultimi anni, ha tracciato con noi un bilancio della stagione appena conclusa.

Quali erano le sue aspettative alla vigilia del campionato appena concluso? Sono state confermate?
Pienamente. Il nostro obiettivo era la salvezza, ed è stato raggiunto senza grandi patemi. Personalmente non sono mai stato pessimista sulle possibilità dei miei ragazzi di centrarlo. Anzi, penso che il nostro campionato sia stato più tranquillo del previsto. In questo senso sono soddisfatto, ma non più di tanto sorpreso. Conosco i miei ragazzi, e sapevo che non mi avrebbero mai deluso.

Raggiungete sempre i vostri obiettivi. Esiste un “segreto” Virtus”?
Nessun segreto. Semplicemente le nostre ambizioni sono sempre ben calibrate sulle nostre possibilità. Non amiamo i proclami, crediamo nel lavoro e nelle conquiste graduali. Il nostro non è un miracolo, non facciamo nulla di straordinario.

Quest’anno c’è stato un momento nel quale la zona playoff era alla vostra portata. Ha mai creduto che poteste raggiungerla?
Onestamente non ho mai creduto nei playoff. Il campionato di Prima Categoria è lungo, estenuante, duro, ancor di più per chi vi si affacci, come è stato per noi, per la prima volta. Mi aspettavo che prima o poi ci sarebbe stato un rallentamento. Ciò è accaduto soprattutto tra gennaio e febbraio, quando abbiamo vissuto una piccola crisi.

Ma, a ben vedere, non è stata brillante tutta la seconda parte della stagione: come spiega questa flessione?
Ribadisco quanto sia stato difficile il campionato da noi disputato. Iniziare a fine settembre e finire il 31 maggio è significato  spendere tantissime energie, fisiche e soprattutto psichiche. È stato inevitabile un calo di rendimento. Inoltre io penso che abbia inciso un ulteriore fattore: la mancanza di motivazioni. Siamo infatti giunti a metà stagione in una posizione di classifica medio-alta, e, sbagliando, ci siamo sentiti già virtualmente salvi. Sono convinto che se fossero stati in corsa per obiettivi più urgenti di una salvezza tranquilla, i miei ragazzi avrebbero tirato fuori ogni loro risorsa per raggiungerli.

Quali sono state le sorprese positive del campionato della Virtus?
Innanzitutto sono orgoglioso di aver dato a ragazzi giovanissimi la possibilità di esordire e giocare con una certa continuità. Ragazzi come Cusanno, del 97’, e Monda, del 96’, hanno disputato diverse gare, e sono cresciuti moltissimo. Monda è persino riuscito a segnare nell’ultima giornata, sfruttando al massimo la mia fiducia. Un’altra piacevole scoperta è stata quella di avere due portieri di assoluto valore, praticamente intercambiabili. Detaro, una colonna storica della mia Virtus, ha giocato molto meno quest’anno, a causa di numerosi problemi fisici. Xhafaj lo ha sostituito straordinariamente a metà stagione, mostrando una personalità da veterano nonostante l’età relativamente giovane (‘91). Quando ho avuto entrambi i portieri a disposizione, è stato davvero difficile doverne lasciare uno in panchina. Certo, qualunque allenatore vorrebbe trovarsi di fronte a questi problemi di abbondanza.

C’è già stato qualche movimento di mercato? Quali intenzioni ci sono?
Non ci siamo ancora seduti attorno a un tavolo per approntare una “strategia”. La nostra intenzione è comunque quella di non stravolgere una rosa già folta e valida sul piano tecnico e umano. Per adesso abbiamo ingaggiato De Pinto, ex Nuova Molfetta e Molfetta Sportiva, che ci darà un prezioso apporto in termini di duttilità ed esperienza. Certamente ci saranno altre operazioni in entrata. Penso che i reparti nei quali avremmo bisogno di rinforzarci siano il centrocampo e soprattutto l’attacco. Quest’anno Gigi Pisani ha avuto molti problemi fisici, e spesso nel ruolo di centravanti siamo stati in emergenza. Vorremo evitare che questo succeda anche nella prossima stagione.

Quale obiettivo vi siete posti per il prossimo campionato? Sono raggiungibili a suo parere i playoff?
Vorremmo migliorare la posizione di classifica di quest’anno. Migliorandola di molto, perché no? Potremmo anche avvicinarci alla zona playoff. Non voglio precludere questa possibilità, fermo restando che la salvezza resta pur sempre la nostra priorità.

LUIGI CAPUTI – molfettalive

laquis

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