Celle, aggredito coach Presutto.

Celle, aggredito coach Presutto.

A Rocchetta il tecnico Attilio Presutto aggredito da un genitore di un calciatore del Sammarco 

“Oggi non dovrebbero succedere queste cose. Quando giocavo io non sapevamo cosa sarebbe successo sul campo, ma erano altri tempi. Oggi siamo nel 2015. Non è possibile”. Il rammarico è grande da parte di Attilio Presutto, allenatore del Celle di San Vito, squadra del campionato di Prima Categoria pugliese. Di seguito il racconto del tecnico foggiano: “A risultato ormai acquisito sono stato insultato da un personaggio della tifoseria ospite. Ad occhio, non mi sembrava avesse a che fare con la dirigenza del Sammarco. Peraltro conosco molte persone da quelle parti e c’è grande stima e rispetto con molti di loro. Dopo avermi intimato di non presentarmi a San Marco in Lamis, al ritorno, mi ha schiaffeggiato due volte. Io non ho reagito per non compromettere la mia situazione, in quanto tecnico della squadra (presente in tribuna – peraltro unico della sua squadra in quanto senza tifosi – per squalifica). Così ho deciso di non proseguire e non denunciare il fatto. Ma continuo a non capire il perché di questi gesti, oggi. La violenza non è lo sport e con essa non si risolve nulla”.

Va giù duro, invece, il presidente Luciano Acquaviva. “Con loro non avevamo nulla a che fare. Non ci eravamo mai incontrati e non c’erano mai stati problemi con le prime squadre. Ma lo scorso anno, in una gara della juniores, uno di loro schiaffeggiò un mio ragazzo negli spogliatoi e la cosa non venne fuori perché il ragazzo non lo raccontò immediatamente. Oggi sono infuriato perché a Rocchetta non c’è stata tutela per noi, forse perché alcuni non gradiscono la nostra presenza al campo (il Celle gioca le sue gare in casa su altri campi, non avendo campo idoneo in paese). È vero che i Carabinieri non avevano nessun obbligo di stazionamento totale al campo, ma una volta arrivati sul posto e constatato quello che era successo, avrebbero dovuto trattenere il colpevole del gesto. Invece il colpevole è andato via e a noi è stato detto di calmarci, pena il rischio di non essere più ospitati al campo. Cose inaudite”. Infine la decisione di andar via da Rocchetta e cercare ‘casa’ a Cerignola. “Stiamo lavorando per questo”, conferma Acquaviva.

Fabio Lattuchella

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