Bari, Sabelli salva il Bari dalla figuraccia in extremis. Con la Fidelis termina 1-1

Bari, Sabelli salva il Bari dalla figuraccia in extremis. Con la Fidelis termina 1-1

Il Bari di Roberto Stellone non va oltre l’1-1 al “Degli Ulivi” contro la Fidelis Andria. Un test, quello con la formazione di mister Favarin, che da più dubbi che conferme al tecnico romano che ha visto i suoi rischiare la figuraccia contro un avversario di Lega Pro.

La gara si è giocata davanti ad un migliaio di tifosi (tra baresi ed andriesi) e ha visto un doveroso minuto di silenzio per ricordare le vittime del disastro ferroviario accaduto poco più di un mese fa tra Andria e Corato. Il Bari scende in campo con il consueto, ormai, 4-4-2 con Daprelà e Basha all’esordio con la maglia dei galletti. La gara scivola via noiosa con le due squadre che pensano più ad annullarsi che ad imbastire azioni pericolose.

Nella ripresa, il Bari fa harakiri e manda la Fidelis sul 1-0: Basha cerca un improbabile passaggio indietro, l’ex barlettano Fall ruba palla e serve la corrente Cruz che a tu per tu con Micai sigla il gol del vantaggio biancazzurro. Il Bari, punto anche nell’orgoglio prende le redini della gara e va vicinissimo al pari con un siluro terra-aria di Riccardo Maniero che esalta il portiere andriese Pop (subentrato a Cilli). Quando la sconfitta, con relativa figuraccia era ormai dietro l’angolo i biancorossi trovano il gol dell’ 1-1: punizione dal centrocampo, Boateng controlla il pallone che termina a Sabelli col terzino, ex Carpi, che batte Pop con un rasoterra sul secondo palo.

Termina 1-1 una gara abbastanza nervosa con diverse scaramucce in campo e al termine della gara. Il tecnico Stellone è apparso decisamente deluso dalla prestazione dei suoi che hanno mostrato una grossa difficoltà nell’impostare le azioni e rendersi pericolosi lì in avanti. La Fidelis di Favarin, invece, digerito il boccone amaro del gol preso in pieno recupero può comunque dirsi soddisfatta per aver disputato una gara accorta contro un avversario di categoria superiore.

ANTONIO GENCHI 

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Antonio Genchi

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