Un fatto gravissimo. Anzi, due. Il Brindisi paga un prezzo altissimo per le intemperanze dei propri tifosi e…di alcuni suoi dirigenti. Nel comunicato del giudice sportivo si legge: “Al 33′ del primo tempo propri tifosi assumevano comportamenti razzisti nei confronti di un tesserato della squadra avversaria, simulando ripetutamente il verso di una scimmia”. E questa è la parte (ribadiamo, grave, gravissima) che riguarda i sostenitori.
DIRIGENTI – Ma c’è una parte, altrettanto grave, che sta passando in secondo piano, perché nel comunicato si legge anche di gravissimi atteggiamenti che avrebbero visti protagonisti dirigenti del Brindisi: “A fine gara due soggetti estranei riconducibili alla società erano presenti negli spogliatoi: uno di essi proferiva espressioni ingiuriose e minacciose all’indirizzo dei componenti della terna arbitrale. Dopo essersi allontanato ritornava sui suoi passi ed afferrava violentemente il braccio di un assistente, senza conseguenze. Una volta allontanato dai calciatori appartenenti alla propria società, reiterava le proprie espressioni ingiuriose“.
[sc name=”Emanuele”]
IDENTIFICARE IL COLPEVOLE – Adesso la proprietà ha il dovere di individuare e sanzionare (o allontanare) il dirigente o pseudo tale che avrebbe macchiato in questo modo il nome di Brindisi e della società (trall’altro nel giorno in cui si sta concretizzando l’ingresso in società di altri imprenditori) ricordandogli che non rappresenta una squadra di quartiere ma un capoluogo di provincia che, al di là della categoria, in ambito calcistico, sta cercando di rifarsi l’abito e l’immagine dopo i disastri degli ultimi anni. Certe scene (afferrava violentemente il braccio di un assistente…) non si vedono più neppure nei peggiori campi di provincia.
brindisimagazine.it
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