Foggia: sotto l’albero di Natale il dolce sapore del ritorno alla vittoria

Foggia: sotto l’albero di Natale il dolce sapore del ritorno alla vittoria

Chi si aspettava che sotto l’albero di Natale il Foggia trovasse il carbone  è rimasto deluso. Gli uomini di mr. Stroppa, dopo la clamorosa rimonta in extremis con il Venezia con annessa contestazione, strappano all’Arechi di Salerno tre punti fondamentali per il discorso salvezza, violando uno dei due campi finora imbattuti in tutta la serie B.

La doppietta di Floriano e la rete di Agazzi sono un pacco-regalo di quelli che strappano un sorriso a 32 denti, se si considera che arriva dopo una striscia di cinque partite senza vittorie. Contro una Salernitana che presentava ai propri tifosi il nuovo mister Colantuono, si vede un Foggia nuovo: coperto, attento difensivamente, in grado di soffrire e…fortunato. Stroppa sceglie ancora il 3-5-2, con Chiricò in appoggio a Beretta. Dietro Loiacono è preferito a Coletti nell’affiancare Martinelli e Camporese. Fa rumore l’esclusione di Vacca: scelta societaria, il giocatore, secondo i rumors di mercato è pronto a lasciare i satanelli dopo aver rifiutato l’offerta di rinnovo del contratto.

IL RACCONTO DELLA GARA

Primo tempo infatti di marca granata, con i padroni di casa pericolosi soprattutto sulla corsia di sinistra, dove il duo Vitale-Sprocati mette in difficoltà Gerbo.  La pressione della Salernitana non porta però a grandi occasioni da rete, se non sul finire di primo tempo, quando sugli sviluppi di un calcio d’angolo la squadra di casa colpisce il primo legno: Signorelli svetta di testa e colpisce la traversa, complice un’uscita a vuoto di Tarolli, probabilmente viziata da un blocco falloso sull’estremo difensore foggiano. In precedenza era lo stesso Tarolli a sventare in calcio d’angolo un tiro a giro di Kiyine. Il Foggia è vivo, cerca di ripartire velocemente palla al piede, ma quasi sempre è impreciso nell’ultimo passaggio, non riuscendo dunque a produrre serie occasioni da gol. Il secondo tempo segue lo stesso leit motiv: la Salernitana prova a fare la partita, senza la necessaria cattiveria per andare a rete. Dopo solo 2 minuti il Foggia si affaccia in area granata: è Deli, dopo un pregevole doppio passo, a fallire in area lo smarcamento per Chiricò, in un potenziale due contro due non sfruttato dai foggiani. Sugli sviluppi di un calcio piazzato Sprocati conclude di interno destro, colpendo il palo: secondo legno per i campani. Al 20′ il cambio che deciderà la sfida. Stroppa manda in campo Floriano al posto di Chiricò. Il Foggia cresce alla distanza. Nel palleggio i satanelli riescono ad allegerire la pressione campana, colpendo al 37′ della ripresa. Dopo una lunga azione capitan Agnelli scucchiaia in area per l’accorrente Gerbo: sul suo cross Calderini (da poco entrato al posto di Beretta) lascia scorrere per Floriano che infila la porta difesa da Adamonis con un pregievole destro in corsa. Il Foggia, sbloccato psicologicamente resiste agli attacchi campani e, pochi minuti dopo, raddoppia: Agazzi scambia con Deli, si libera di un paio di difensori e lascia partire dal limite un gran destro che si infila al sette. Al 5° minuto di recupero, dopo un palo di Rossi per la Salernitana, il gol capolavoro di Floriano: dopo uno scambio con Calderini, l’attaccante del Foggia conclude a giro dal basso verso l’alto battendo Adamonis per la terza volta. Si chiude così, la gara degli Arechi.

 

I PROSSIMI OBIETTIVI

Quando l’arbitro Marini fischia la fine, esplode la gioia dei satanelli. Cosa chiedere di più al Natale? Tre punti, vittoria dopo cinque turni  e clean sheet: per il giovane Tarolli arriva la soddisfazione della prima gara in B senza subire una rete. Può essere la vittoria della svolta per il Foggia, per come è arrivata: fatica, difesa, attacco cinico sotto porta. Tutte qualità finora sconosciute ad una squadra a tratti bella da vedere, ma fragile in difesa e poco cattiva in zona gol. Giovedì 28 a Foggia arriva una delle squadre più attrezzate del campionato, il Frosinone di Longo. L’obiettivo per i foggiani è fare dello Zaccheria quel valore aggiunto su cui in tanti facevano affidamento ad inizio stagione. Una vittoria darebbe nuovo slancio agli obiettivi stagionali e chiuderebbe in positivo un girone d’andata vissuto tra mille difficoltà.  Poi arriverà il nuovo anno, con la speranza che con la calza della befana Nember porti a Stroppa dei doni dal mercato, imprescindibili se si vuole innalzare il tasso tecnico della squadra e gustare il dolce sapore della salvezza.

Luigi Garofalo.

 

IL TABELLINO 

SALERNITANA (4-2-3-1): Adamonis, Pucino, Mantovani, Schiavi, Vitale; Signorelli, Ricci, Sprocati, Kiyine (Rosina), Gatto (Di Roberto); Bocalon (Rossi). A disposizione: Iliadis, Russo, Bernardini, Perico, Popescu, Zito, Alex, Kadi, Rodriguez. Allenatore: Stefano Colantuono.

FOGGIA (3-5-2): Tarolli; Martinelli, Camporese, Loiacono; Gerbo, Agnelli, Deli, Agazzi, Rubin; Chiricò (Floriano), Beretta (Calderini). A disposizione: Sanchez, Sarri, Coletti, Lodesani, Figliomeni, Ramé, Fedele, Fedato. Allenatore: Giovanni Stroppa.

ARBITRO: Valerio Marini di Roma (Galetto e Margani)

MARCATORI: Floriano (F) al 37′ s.t., Agazzi (F) al 42′ s.t-, Floriano (F) al 50′ s.t.

AMMONIZIONI: Di Roberto (S), Gerbo (F), Calderini (F), Pucino (S).

 

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