Tramite il sito ufficiale dell’Ars et Labor Grottaglie, ha fatto il punto della situazione in casa biancoazzurra il direttore sportivo Mimmo Ligorio, che ha concesso la seguente intervista.
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Come valuta la crescita calcistica dell’Ars et Labor Grottaglie?
“Per Grottaglie è assolutamente l’anno zero, abbiamo ricostruito tutto mantenendo qualche solido elemento della passata stagione non per ragioni di affetto ma per garanzie tecniche. Riteniamo soddisfacente quanto fatto fin’ora, anche la gestione dei periodi bui, riflettere e rimboccarsi le maniche è stato più utile di quanto potesse essere una rivoluzione interna che non necessariamente avrebbe potuto risollevare la situazione. Il gruppo è compatto e sinceramente siamo soddisfatti di quanto fatto fin’ora. Il Settore giovanile dopo una prima fase di assestamento sta prendendo il largo, diversi giovani dalla juniores sono sotto la lente della prima squadra, ciò ha permesso a mister De Filippi di “scalare” più di qualche ragazzo dagli allievi, la nostra rosa è al momento la più giovane del girone e i risultati stanno evidenziando i giusti meriti del lavoro dello staff tecnico e dirigenziale”.
Mercato: cosa avreste voluto fare e non ha fatto?
“Credo che la nostra rosa sia molto competitiva, ulteriori sforzi del Presidente ci hanno permesso di rinforzarci anche in avanti dove eravamo appesi al solo Galeandro, l’arrivo di De Comite ma soprattutto la chiusura totale verso le cessioni, ci permette di guardare con ottimismo al proseguo del campionato, per gestirlo da protagonisti. Abbiamo tutelato il gruppo che al momento è la vera anima della squadra”.
Cosa ha il Grottaglie piu’ delle altre e cosa ha in meno. Dove puo’ arrivare questa squadra?
“Siamo una squadra completamente nuova, rigenerata in estate e irrobustita nel tempo. Siamo molto attenti ai particolari, a volte forse in maniera morbosa ma ciò ci permette di ragionare da grande squadra. Il mister è molto attento a curare la fase tecnico/tattica, spesso con l’ausilio di uno studio dettagliato delle avversarie, per la parte atletica ritengo si stia facendo un lavoro importante che ci porterà ad avere benzina nelle gambe fino al 7 maggio. Con questa struttura, sia societaria, dirigenziale e tecnica possiamo fare tanta strada per costruire un cammino roseo e riportare la piazza dove merita. A voler trovare un demerito faccio fatica, bisogna continuare tutti insieme su questa strada…”.
Dia un Oscar.
“Se mi permetti ne do due. Il primo al Patron La Volpe che con immensi sacrifici non ci fa mancare nulla, anzi si è affidato totalmente ai nostri intendimenti calcistici riconoscendoci le giuste competenze, oltretutto ha sfidato diverse insidie che la piazza gli sta riservando pur di accontentare la tifoseria e la storia grottagliese, è un caparbio e merita i giusti riconoscimenti. Il secondo è tutto per i tifosi, parte integrante di questo progetto di rinascita e sicuramente una marcia in più in tante occasioni. Sin dal primo momento è stato nostro volere coinvolgerli in tutte le iniziative e devo dire che hanno risposto alla grande, davvero ottima la sinergia tra società e tifo organizzato”.
Quanto e’ importante il settore giovanile?
“Fondamentale… assolutamente. Per me non potrebbe essere diversamente visto il recente passato. Sono sempre più convinto che gli under devono essere fidelizzati e crescere all’interno delle proprie strutture. Dai settori giovanili va anche rifondato il calcio nazionale visto il flop totale degli azzurri nelle ultime qualificazioni mondiali. Bisognerebbe trovare una formula per incrementare i giovani nelle prime squadre e iniziare a togliere tutti gli stranieri anche se ciò potrebbe andare a discapito dello spettacolo”.
Se avesse la bacchetta magica cosa farebbe?
“Nulla di più di quello che stiamo facendo. Ovviamente una maggior solidità economica ci potrebbe dare più chance su diversi aspetti organizzativi. Tutti noi stiamo dando tanto al progetto a volte sacrificando affetti familiari e tempo libero, però non so… ho come la sensazione che qualcosa si muova… continuiamo fiduciosi”.
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