Torna Foggia-Bari, 21 anni dopo l’ultima volta, ma senza tifosi baresi

Torna Foggia-Bari, 21 anni dopo l’ultima volta, ma senza tifosi baresi

Un derby senza tifosi del Bari non può regalare lo stesso spettacolo. Il rischio prende il sopravvento sullo sport

Torna il derby di Puglia allo Zaccheria, torna Foggia-Bari a distanza di 21 Anni dall’ultima volta, quando le due squadre impattarono 1-1 con reti di Ventola e Colacone.

Ci sarà sicuramente grande spettacolo in campo, perché da una parte, sponda Foggia, si punta ad attaccare la zona playoff; dall’altra, in casa barese, si sogna ancora il secondo posto che porterebbe i galletti direttamente in A.

Non ci sarà, invece, lo spettacolo sperato sugli spalti, con la trasferta vietata ai tifosi del Bari che renderà il settore ospiti monco del colore bianco, affiancato al rosso. Quello stesso rosso, in banda con il nero, che invece sarà presente in massa allo Zac, colmo dei suoi quasi 15 mila spettatori.

Sarà l’occasione, per i tifosi del Foggia, di urlare il proprio attaccamento, la propria fede, l’orgoglio di essere foggiani di fronte al capoluogo di regione, in un duello che affonda le sue rivalità anche a livello politico. E poco importa se di fronte non ci sarà il nemico di una vita, questa gara è troppo importante per i rossoneri, anche in virtù di quanto successe all’andata. Galano, rossonero nel cuore, ma barese d’adozione calcistica, costrinse il Foggia a tornarsene a mani vuote, allo scadere, dal San Nicola. Una vera e propria beffa che cerca ancora vendetta nella mente di tutti i tifosi del Foggia.

Che vogliono rifarsi, così come Stroppa. Il tecnico all’epoca sbandierò ai 4 venti l’orgoglio di aver visto il suo undici giocare alla pari del più blasonato avversario. E domani affiderà le chiavi del match a Mazzeo, lui che all’andata non timbrò il cartellino per i problemi fisici che lo tennero fuori dai campi per oltre due mesi. Con i suoi gol Stroppa, il Foggia, tutta la città potrà sognare lo sgambetto al rivale, anche se non ci sarà nessuno di loro a soffrire sugli spalti.

Anche a distanza di 130 km, l’uno dall’altro, il dispiacere sarebbe insopportabile.ù

Fabio Lattuchella

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