Siamo al termine di giorni intensi, nei quali abbiamo ascoltato parole e pensieri di ogni tipo, opinioni poco lusinghiere (eufemismo) sul nostro operato e tanto altro ancora. Dopo aver ascoltato sentivamo il bisogno di dire la nostra partendo dalla “presunta” trattativa con la cordata avellinese rappresentata dal signor Pino Sollazzo ed allestita su indicazione del tecnico Sergio La Cava.
Le tappe della vicenda sono ormai note: il signor Sollazzo prende contatti con il sindaco (casualmente ad iscrizione al campionato avvenuta e da noi perfezionata) e richiede i bilanci (cosa inusuale per le Associazioni dilettantistiche) trovando in noi la massima collaborazione. Dopo un primo incontro a Palazzo di Città però, nonostante le numerose sollecitazioni, il signor Sollazzo non ha più messo piede in città esternando attraverso i media la sua stizza per un debito del quale non sarebbe stato messo al corrente e di cui a suo dire non vorremmo farci carico. Quel debito è l’IVA, un debito che stiamo onorando insieme ai galantuomini dai quali abbiamo rilevato le quote societarie 2 anni fa e che avevano cominciato a contrarlo. Il Barletta 1922 non ha alcun debito nei confronti di calciatori o fornitori ed è una delle società dilettantistiche più stimate di Puglia.
Questa è la verità e qualunque versione sia stata recepita anche grazie al troppo credito ed al troppo palcoscenico concesso a personaggi dei quali non conosciamo nemmeno il volto è totalmente falsa.
Ora in molto ci chiedono, cosa accadrà? A questo non sappiamo rispondervi. Abbiamo mantenuto la promessa di iscrivere la squadra al campionato con un ulteriore atto d’amore verso una piazza e una città che amiamo, restiamo a disposizione del sindaco e dell’amministrazione (che ringraziamo per l’impegno) nella speranza che qualcuno con davvero a cuore le sorti del Barletta possa cominciare a lavorare per tornare nei palcoscenici adeguati al nostro blasone. Forza Barletta, sempre!