Massimo Giove, presidente del Taranto, è stato intervistato dai colleghi de La Gazzetta del Mezzogiorno.
Queste le dichiarazioni del patron rossoblù: “Ci troviamo di fronte ad una situazione inimmaginabile ed è impossibile azzardare ipotesi su un’eventuale ripresa dell’attività sportiva. L’ideale sarebbe completare i campionati anche con formule ad hoc, ma penso che farlo a porte chiuse significherebbe togliere valore al calcio. Chi deve decidere ha una grande responsabilità. Insieme a tutti i club di serie D attendiamo le decisioni di Sibilia, alle quale dovremmo adeguarci. Vedremo che succede, ma secondo me la stagione sportiva è compromessa“.
Sulla situazione in casa Taranto: “Ho sentito diversi calciatori ma non abbiamo parlato di accordi sulle retribuzioni qualora non si riuscisse a tornare in campo. Vediamo gli sviluppi, anche se il mio auspicio è che si trovi una soluzione uguale per tutta la serie D in considerazione dei notevoli danni economici subiti dalle società. Adesso, però, sono concentrato sulle mie aziende dell’indotto ex Ilva, sui miei dipendenti in difficoltà e costretti a stare a casa per la crisi. Va tamponata in fretta anche questa emergenza“.
Sul futuro: “Stavo iniziando a pensare ad un nuovo piano per il Taranto ma, alla luce di quanto sta accadendo, dovranno necessariamente cambiare tutte le strategie, pure nel mondo del calcio. Nel breve periodo, si dovrà ragionare in modo diverso perché nulla sarà più come prima e mi riferisco anche alle sponsorizzazioni. I prossimi mesi ci aiuteranno a capire come muovervi anche in base a quanto accadrà tra i professionisti. Panarelli? Tutto è sospeso, preferisco essere cauto, senza illudere nessuno visto che non sappiamo dove ci porterà quest’esperienza drammatica. Stesso discorso vale anche per il ds De Santis, a cui non posso rimproverare nulla, il clima ostile non l’ha aiutato“.