Spadafora: "Insufficienti i protocolli per la ripresa. Pressioni dal calcio, vogliamo sicurezza"

Spadafora: "Insufficienti i protocolli per la ripresa. Pressioni dal calcio, vogliamo sicurezza"

Il protocollo elaborato dalla FIGC per la ripresa è stato valutato insufficiente. Ed ancora: si sta scambiando la volontà di prendere decisioni in sicurezza con l’intenzione di penalizzare il calcio; dal calcio tante pressioni per riprendere. Questi, in estrema sintesi, i concetti chiave dell’intervista rilasciata dal ministro dello Sport Vincenzo Spadafora alla trasmissione  Che tempo che Fa di Fabio Fazio.

Sulla ripresa dal 18 maggio e sui protocolli da adottare. “Sì, nella misura in cui però si arriva al 18 maggio con condizioni e protocolli di sicurezza. In questi giorni c’è un tentativo maldestro da presidenti e commentatori di trasformare sicurezza e serietà nell’incapacità di decidere, o nel voler penalizzare il calcio. Non è così, ma la ripresa deve essere graduali sennò i sacrifici fatti diventano nulla. La FIGC ha presentato un protocollo, e ieri sera il Comitato tecnico-scientifico ha valutato non essere ancora sufficiente. Serviranno approfondimenti, e da quelli trarremo la conclusione”.

Sulle pressioni della Serie A per la ripresa e sull’ipotesi sospensione definitiva.  Con Gravina ho un ottimo rapporto, ma poi se andiamo a vedere nel dettaglio delle leghe, non credo che la Serie A sia incline ad accettare la sospensione del campionato da parte del Governo, tutt’altro, e lo dico dalle pressioni che riceviamo costantemente. Rispetto e sostengo il calcio, ma poco fa anche il mio omologo spagnolo ha detto che non sa se ripartiranno, l’Olanda ha già chiuso. Noi dobbiamo dare dei segnali, e questi primi sono importanti, ma le fasi successive ce le dobbiamo conquistare noi italiani, nulla è scontato. Immagino già gli improperi della Lega Serie A, ma io devo tutelare tutto lo sport“.

Sul calcio dilettantistico e femminile. “Intanto diamo una buona notizia: da domani Sport&Salute potrà emettere i primi 27mila bonifici per i lavoratori dello sport. Rispetto all’INPS ci abbiamo messo più tempo, ma la cosa straordinaria che ho scoperto è che questo mondo non ha tutele per i suoi lavoratori, e vado da istruttori di palestra a chi taglia l’erba di un campo. Estendiamo i 600 euro pure a loro. E c’è un fondo da 100 milioni del Credito Sportivo per tutte le attività sportive che in questo momento sono chiuse e non hanno altre agevolazioni”.

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