Bisceglie in cerca di conferme a Casarano

Bisceglie in cerca di conferme a Casarano

Il prezioso punto conquistato alla prima di campionato con la Nocerina lascia ancora aperti gli interrogativi sulla reale consistenza e le possibilità di questo Bisceglie targato Danilo Rufini. Il tecnico cosentino ha preparato in settimana, come se fosse un esame a parte, la gara con il Casarano di mister Matias Calabuig.

I rossoblù, fra i candidati alla vittoria finale, sono reduci dai vittoriosi impegni ravvicinati con Gravina in campionato e Nardò in Coppa prendendo subito piena confidenza con la stagione agonistica ma avendo poco tempo per poter recuperare energie.

Un vantaggio per la truppa stellata che in settimana ha potuto allenarsi senza distrazioni, con il costante ripasso di schemi e azioni appresi da Coletti e compagni in breve tempo. «Abbiamo preparato bene questa sfida, non abbiamo tralasciato nessun aspetto sia a favore che contro, concentrandoci su tutto quello che potrebbe accadere, anche il più piccolo imprevisto. Se siamo bravi ad interpretare la gara e ad esserne subito protagonisti potremmo dire la nostra» ha accennato mister Rufini.

La gara del “Capozza” potrebbe quindi favorire la scossa, a patto che il gruppo non si faccia prendere da ansie o blackout appetibili per la coppia di artiglieri avversari Dambros-Tedesco e per l’ex di turno Tiziano Prinari, trequartista già in gol al “Vicino” di Gravina.

Fondamentale è la conferma di tutti gli effettivi della scorsa settimana, senza alcuna defezione che potrebbe portare un improvviso cambiamento di identità: Rufini resta fedele al 3-5-2 tenendo in considerazione Liso e Izco come cardini del centrocampo. Grande attenzione per l’attacco dove il mister nerazzurro ha davvero l’imbarazzo della scelta: tutti gli attaccanti hanno avuto la possibilità di mettere minuti nelle gambe e saranno pronti a dire la loro. Coletti e Di Prisco, autori di un’ottima prova in ruoli diversi rispetto a quelli originari, dovrebbero rispettare gli schieramenti visti al “Gustavo Ventura”.

Bartolomeo Pasquale

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