Tutte le vittorie dei rossoneri in terra barese, male però le ultime 3 uscite
Difficile stabilire quale sia la vittoria più bella del Foggia a Bari. Di certo la gara degli anni 90, quando i rossoneri si imposero 1-3 davanti ad un pubblico pazzesco, in Serie A, è una di quelle. Se non altro, per il palcoscenico. Bari e Foggia tornarono ad affrontarsi, nel 91-92, dopo 8 anni dall’ultima volta, e i rossoneri si imposero in casa e fuori. Fu l’ìnizio di Zemanlandia e tutta l’Italia cominciava ad apprezzare quel boemo dal gioco a zona e dalle squadre di ragazzi presi dalla C, a volte anche dalla D e portati alle vette del calcio italiano. Quell’anno il Bari, invece, retrocesse in B per tornare in A due anni dopo e prendersi la rivincita il 4 dicembre del 94, 2-1 biancorosso marchiato dal bomber Tovalieri e dal difensore Amoruso, in una gara fortemente condizionata dall’espulsione di Padalino sull’1-1. Zeman era già andato alla Lazio e il Foggia era in mano a Catuzzi. Bene anche qualche anno dopo, in B, quando Matrone e Di Michele, con una doppia deviazione autorete di Zanchi e Ripa regalarono l’1-2 ai rossoneri ribaltando il vantaggio di Di Vaio per il Bari di Fascetti, fino ad allora miglior difesa del campionato. Memorabili anche le vittorie del 1973, quando Braglia stese i galletti reduci dalle luci della coppa anglo-italiana, dove avevano affrontato nientemeno che il Manchester United, il Cristal Palace e l’Hull City. Prima di cedere le armi al Taranto e sette giorni dopo al Foggia nel doppio derby consecutivo. Stessa sorte che toccherà ai ragazzi di Zeman quest’anno, chiamati al doppio derby in pochi giorni. Per chiudere il triangolo delle coincidenze, Braglia segnò anche nella gara di ritorno contro gli jonici, terminata 1-1. Ma a quell’epoca, il gol di Giorgio Braglia a Foggia era gettonatissimo. Stupendi anche l’1-3 degli anni 50 in C e l’1-4 del 64 in Coppa Italia, con 3 reti di Favalli, Nocera e Patino ai supplementari. E la Coppa fu bellissima anche nel 2015, al ritorno ad un derby 18 anni dopo l’annata 96-97, quando un ancora semisconosciuto Foggia dezerbiano di serie C superò i cugini di Serie B con le reti di Gigliotti e Floriano. IL ricordo della trasferta barese, però, si è macchiato negli ultimi anni. Male le ultime tre volte del derby. I rossoneri mal digeriscono ancora il gol al 92’ di Galano, in una gara tutta difensiva dell’undici dell’allora tecnico Giovanni Stroppa, al primo anno in Serie B dei rossoneri dopo 19 anni, culminata con l’espulsione di Coletti e la rete beffa in extremis. Male anche le ultime due uscite dello scorso anno, nella stagione regolare con una super punizione di Ciancio e ai playoff quando Marras e due volte D’Ursi, regolarono un Foggia impaurito e resosi piccolo al cospetto dei più forti biancorossi. Oggi la storia non sembra diversa, il Foggia è un cantiere aperto, il Bari una corazzata che ha già preso le misure al campionato. Ma i rossoneri hanno una carta in più da poter giocare, quella di un condottiero che da 40 anni cammina su un prato verde per insegnare calcio. Oggi, con la stessa voglia e la stessa lucidità di allora.
Fabio Lattuchella