(L’ immagine di copertina è tratta da Wikipedia)
Il 30 ottobre 1960 nasceva a Lanus, in Argentina, il più grande calciatore della storia, colui che ha interpretato il calcio nella sua massima espressione artistica, che ha saputo guidare il suo popolo alla riscossa dopo gli anni della sanguinaria dittatura di Videla vincendo praticamente da solo il mondiale messicano nel 1986, che è riuscito a portare Napoli al centro delle cronache sportive scrollandogli di dosso quel luogo comune di città disastrata e malfamata: stiamo parlando di Diego Armando Maradona.
Un uomo grandioso, avverso alle ingiustizie, un vero condottiero che non conosceva limiti o ostacoli e a cui nulla era da considerarsi impossibile, come dimostrano i gol messi a segno all’ Inghilterra durante il mondiale messicano del 1986 oppure l’ indimenticabile quanto inimmaginabile punizione calciata contro la Juventus il 3 novembre 1985.
Ecco, “El Pibe de oro”, era soprattutto questo ossia un uomo che riusciva a dare l’ esempio di non partire mai sconfitti, di non dare mai nulla per scontato, di provarci e di crederci sempre. Un uomo che metteva il cuore oltre l’ ostacolo per regalare delle gioie soprattutto a chi la vita queste le aveva negate in principio.
Oggi Diego avrebbe compiuto 61 anni, ma come tutti sappiamo lo scorso 25 novembre purtroppo ci ha lasciati, forse troppo presto rendendoci orfani della bellezza e della dignità che il gioco del calcio può talvolta saper esprimere e regalare.
Senza dubbio il suo nome è destinato a diventare leggenda negli anni a venire, per le sue gesta immense che hanno fatto parlare di se in maniera roboante, ma che come gia detto in precedenza hanno riequilibrato il destino di molte persone e di intere popolazioni.
A noi piace ricordarlo per le sue imprese sportive votate al sociale, e non per il gossip creato ad hoc intorno alla sua vita privata prima ed usato poi per stroncargli definitivamente la carriera durante il mondiale di USA 1994.
Tanti ragazzi della mia generazione sono cresciuti con il mito di Maradona e raccontare qualcosa di questo “messia” del calcio fa venire i brividi, almeno quanto lui li faceva venire alle difese avversarie, ma nessuno potrà mai scordare la grandezza d’ animo di un uomo che è destinato ad essere immortale come tutti i grandi personaggi della storia.
Grazie Diego e buon compleanno ovunque Tu sia!
Danilo Sandalo