Umbro di provenienza ma ormai manfredoniano di “appartenenza”, mister Massimiliano Monsignori parla fierissimo della sua squadra che ha portato in Serie A1:
“Sono qui dal 2017 e questi anni sono stati splendidi. Mi sento a casa mia e fin da subito sono stato accolto nel miglior dei modi, so anche parlare il dialetto e lo capisco se scandito bene (ride, ndr). Lo scorso anno è stato terribile, i tifosi non potevano accompagnarci, ma nonostante tutto siamo riusciti a far festa a Cassano delle Murge per la promozione, abbiamo esultato soprattutto per loro. Seppur forestiero, credo che questa città meriti più lustro dal punto di vista sportivo e sono contento che un po’ sia riuscito a concederglielo io”.
Il lavoro, però, non si era fermato dopo i festeggiamenti, anzi:
“Io non smetto mai di studiare i vari meccanismi. Il calcio a5 è differente, è un gioco che non lascia tanto tempo di ripresa o di calcolo, bisogna partire con un progetto ben chiaro. Le prime partite sono state dure, soprattutto perché addossate dal punto di vista temporale, lasciando anche poco spazio all’allenamento, ora però si può tirare un piccolo sospiro di sollievo”.
Il suo curriculum è vasto, addirittura vanta alcuni anni di allenamento nell’ambito femminile, a Montebello (Pg):
“E’ totalmente diverso, le donne sono più complicate e lo so bene anche perché ho due figlie femmine (ride, ndr), tuttavia mi sono divertito, seppur mi sentivo con più responsabilità emotiva. Subito dopo sono stato chiamato dalla società maschile della stessa cittadina e poi ci ha pensato il Perugia. La vicinanza a casa mia è stata positiva, in questo modo sono stata accanto alla mia famiglia, è risaputo che questo mondo alcune volte tende a prendersi tutto lo spazio di vita, per questo non è garantito che la vita privata venga prima di quella professionale, alcune volte è complicato ”.
Nella vita di Monsignori, ci sono stati diversi momenti delicati, ma riporta uno in particolare:
“Ricordo che a Gensano (Roma), non ho saputo farmi apprezzare dalla piazza, forse perché ero alle prime armi e poco concentrato su ciò che mi circondava. Un evento tragico, accaduto subito dopo, mi ha fatto acquisire un’apertura mentale maggiore, seppur per un anno mi sia occupato unicamente dell’azienda a conduzione famigliare. Quando mi contattarono da Foligno, ho ritrovato di nuovo la mia forma mentis ed ora questa rimane la mia unica occupazione. Tralasciando l’ultima promozione, i momenti di gioia sono stanti tanti, per fortuna, dal quarto di finale con il Perugia contro la Luparense (terminata 2-2) alla Coppa Italia vinta a Spoleto. Al palazzetto c’erano 2.500 persone, gli spalti erano gremiti, ho ancora uno striscione simpaticissimo con le facce dei giocatori su dei pesci e la mia al posto di Poseidone, potevo mai non conservarlo? (ride, ndr). Anche a Sestu (CA), ho conosciuto una meravigliosa terra e il campionato vinto rimarrà sempre nel cuore”.
L’ultima sfida, per i ragazzi del Vitulano Drugstore, è stata difficile ma allo stesso tempo incoraggiante:
“L’Italservice Perugia è stato creato per vincere il campionato, per questo siamo felicissimi del pareggio. Negli ultimi minuti abbiamo preso un palo clamoroso, sarebbe stato entusiasmante vincere contro di loro”.
Sabato 30 ottobre, il calcio a 5 di Manfredonia accoglierà l’Opificio 4.0 CMB Matera, al Palascaloria e il mister afferma:
“Questo è il momento di fare punti e sabato, in casa, ci proveremo”.
Michela Rinaldi