Al primo gol in maglia biancazzurra di Angelo Bonavolontà risponde la rete del solito Alexis Ferrante al suo dodicesimo centro stagionale. Per la prima volta nella storia in capitanata, al dodicesimo incontro, finisce in parità la sfida tra Foggia e Fidelis Andria, un punto finale che interrompe la striscia negativa dei rossoneri di Zeman ed assicura un pizzico di continuità alla squadra di Vito Di Bari che, negli ultimi cinque match, ha collezionato quattro pari ed una sconfitta. Ancora novità tattiche per i biancazzurri: dopo la difesa a 4 c’è, per lunghi tratti, un trio alle spalle di Sorrentino con Bonavolontà e Risolo mediani a centrocampo. Casoli, jolly della mediana Fidelis, spostato a sinistra con il ritorno in campo dal primo minuto dopo circa tre mesi di capitan Alex Benvenga sfortunato protagonista, però, durante il match. Zeman con il suo consolidato 4-3-3 ed il ritorno dalla lunga squalifica di Petermann subito in campo. Attacco affidato al trio Merola, Turchetta, Vitali. Il tecnico boemo ritrova in panchina anche Alexis Ferrante fermo da una decina di giorni a causa del Covid ed il cui tampone oggi è risultato negativo. Buschiazzo con la testa è il primo squillo della gara con il Foggia che a cavallo del decimo minuto di gioco prova a spingere sull’acceleratore soprattutto con la corsia sinistra da cui parte anche il pallone scodellato in area e non rinviato da Carullo con Vitali a tu per tu con Saracco rapido nell’intercettare il tiro dell’esterno d’attacco foggiano. La difesa poi spazza via. Tegola per Di Bari che perde dopo 20 minuti nuovamente Benvenga, nuovo problema al ginocchio per lui, in campo ci va Legittimo. La Fidelis tiene però bene il campo ed anzi prova a pungere soprattutto con gli inserimenti di Casoli a sinistra e Riggio, spostato sulla fascia, a destra. Ed è proprio da lui che parte un cross invitante per Bubas che angola troppo il tiro di prima intenzione a pochi passi dalla porta difesa da Alastra. E’ l’occasione forse più pericolosa del primo tempo con il Foggia che replica alla mezz’ora prima con Vitali, tiro al volo bloccato con sicurezza da Saracco e poi con Turchetta il cui destro sul secondo palo finisce di poco sul fondo. Solo accademia nel finale di prima frazione mentre pensa subito ad un cambio il tecnico Zeman con Di Paolantonio fuori per Garofalo e Petermann in cabina di regia.
Ma la Fidelis in campo ci va con il piglio giusto e Carullo, dopo neanche due minuti, si ritrova in area a tu per tu con Alastra il suo tiro è sull’esterno della rete. Biancazzurri padroni del campo ed in spinta ed arriva il gol del vantaggio: sugli sviluppi del terzo corner per gli ospiti, sponda aerea di Sorrentino e Bonavolontà in tuffo tocca quel tanto che basta per mandare la palla alle spalle di Alastra. E’ festa biancazzurra allo “Zaccheria”, una festa che però dura poco anche perché Zeman corre subito ai ripari e butta nella mischia Ferrante, Curcio e Nicolao. Ed è proprio l’esterno foggiano a crossare perfetto per l’accorrente attaccante argentino che dopo due settimane di stop a causa del Covid torna al gol completamente dimenticato nella marcatura da Carullo. Il pari non deprime la Fidelis e non galvanizza più di tanto il Foggia. L’ex Di Piazza in campo al posto di un generosissimo Sorrentino, ed è suo il tiro al volo sull’esterno della rete da buona posizione. Curcio-Ferrante, collezionano i pericoli maggiori dall’altro lato. Il tiro al volo dell’attaccante argentino finisce altissimo. Rocca è molto più pericoloso attorno al 40’ con una conclusione che sfila alla destra di Saracco non di molto. Allo scadere è poi l’estremo difensore ospite, come a Vibo Valentia, a togliere le castagne dal fuoco ai suoi su di un cross diventato tiro di Garofalo, sfera in corner. E’ la parola fine sul match, una gara in cui Foggia e Fidelis si sono spessissimo annullate con i biancazzurri solo a sfiorare il sogno di un’impresa che avrebbe avuto dello storico come accaduto nel 2003 e nel 2010. Sabato si torna tra le mura amiche del “Degli Ulivi” prima di un tandem di gare importantissime per la Fidelis visto che in rapida successione ci saranno Catanzaro e poi Potenza.