L’allenatore rossoverde a CalcioWebPuglia.it: “I meriti di questa promozione? Prima la squadra, poi la società ed infine io”
Il Poliminia Calcio è stato promosso in Eccellenza con una giornata d’anticipo. Utilizzando le parole di mister Martino Girolamo dell’Arboris Belli ai nostri microfoni (clicca qui e leggi l’intervista), i rossoverdi sono stati “costanti, coraggiosi e hanno fatto vedere che le linea di giovani (validi) paga sempre“. E così il gruppo amalgamato da Mirko Muserra ha avuto la meglio su corazzate del calibro di Foggia Incedit, Bitritto, Spinazzola e gli stessi gialloverdi di Alberobello, conquistando sul campo il primato del Girone A di Promozione che domenica scorsa gli ha consentito di festeggiare, fra le mura amiche del “Madonna d’Altomare”, il salto di categoria.
“Questa promozione va dedicata alla società, che ha creduto in me sin dal primo giorno. Ma, in particolare, la dedico al Direttore Tecnico Tommaso Narraccio e al nostro magazziniere Franco Labbate: due istituzioni della Polignano calcistica, due persone che hanno vissuto sulla propria pelle il baratro del fallimento e anche la rinascita. Domenica, infatti, li ho visti parecchio commossi dopo la partita contro lo Spinazzola“, ha confidato – in esclusiva ai nostri microfoni – il tecnico Muserra.
Quale partita, prosegue la nostra inervista, Le ha però fatto capire che il Polimnia avrebbe potuto vincere il campionato?
“La partita che mi fatto capire che poteva essere l’anno giusto è la stata la gara d’andata contro la Rutiglianese. La vittoria in rimonta per 4-3, col un favoloso gol vittoria firmato da Romanazzi, mi ha fatto capire che ce la si poteva fare. Sinceramente ai tempi, però, ero l’unico a crederci vedendo il valore dei miei ragazzi tutta la settimana durante gli allenamenti“.
Con la vittoria in tasca ce lo può dire, qual è il segreto del suo gruppo?
“Nessun segreto. C’è solo voglia di lavorare e di credere in ciò che si fa, programmare bene e tanta dedizione. Io poi sono un allenatore esigente, sia sul piano atletico che tattico, ma comunque lascio sempre spazio all’estro dei giocatori. Si devono sentire liberi di sbagliare per poter dare il massimo e superare i propri limiti“.
In termini di percentuale come divide i meriti di questa promozione?
“Un sessanta percento alla squadra, un trenta alla società ed il restante dieci a me. La percentuale più alta va ovviamente ai miei ragazzi, perché sono loro gli artefici di questa promozione. Poi la società, che mi ha dato la possibilità di lavorare bene, potendo esprimere le mie idee. Infine il sottoscritto, che si è limitato a scrivere lo spartito e a dirigere l’orchestra che è scesa in campo durante questo campionato“.
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