Carlo Bordo e Domenico Rignanese dopo il derby

Carlo Bordo e Domenico Rignanese dopo il derby

Gli allievi del mister Gagliardi hanno espugnato il Miramare contro lo Sporting Arena, vincendo 3-0 e due cadetti hanno deciso di esprimersi: Carlo Bordo e Domenico Rignanese, entrambi attaccanti affrontano l’intervista in maniera diversa, poiché Bordo appare sicuro mentre Rignanese sorride spesso, probabilmente per timidezza. 


CARLO BORDO: “Eravamo consapevoli delle ultime difficoltà avversarie, ma comunque abbiamo vinto con le nostre forze, è entusiasmante <marcare il territorio> dal punto di vista calcistico. Sarei bugiardo se dicessi che la gara contro il Cerignola mi è indifferente poiché non bisogna sottovalutare l’influenza che può dare la prima squadra di una piazza e in questo caso, l’Audace, è in Serie D e di conseguenza milita nella categoria più alta fra i comuni di Foggia, però siamo consapevoli delle nostre capacità. Ho giocato alla Salvemini e lì ho conosciuto Gaetano Prencipe, eravamo due pesti (ride, ndr) e quando sono arrivato qui e ho indossato la numero 9, ricordo i momenti in cui mister Ionata mi sosteneva e per la mia crescita ringrazierò anche lui”. Tornando ai tempi attuali, ammette di aver chiesto una concessione di spazio maggiore, ma ha sempre rispetto le varie decisioni dei mister, anche perché hanno portato sempre a buoni risultati. Il giovane attaccante continua: “La trasferta più difficile? A Torremaggiore, non credo che il loro campo sia idoneo alle nostre abitudini, però è anche giusto essere pronti a tutto. Credo di essere cresciuto abbastanza, sia fisicamente che mentalmente e se non dovessimo vincere il campionato regionale, saremo comunque felici di ciò che abbiamo creato, questa città merita un po’ di notorietà sportiva, soprattutto da parte del settore giovanile”.

DOMENICO RIGNANESE: “Non mi piace definirmi attaccante e basta, sono un’ala poiché cerco di puntare l’uomo e centrare lo specchio della porta, per questo non apprezzo molto la <partitella a due tocchi> (allenamento tipico, ndr), credo sia più utile per altre postazioni. Questo derby ha dimostrato che la fatica porta a compiere grandi cose, anche se la corsa non è ancora finita. All’andata sono riuscito a fare gol e mi incantava l’entusiasmo di tutto il pubblico, mi sono sentito importante. Il mio più grande compagno d’avventure? Il portiere Corrado Papirri, ci sostentiamo a vicenda ed entrambi riconosciamo reciprocamente il nostro valore”. Parlando della sua famiglia, dichiara che non sono mai stati posti ostacoli, qualche anno fa mi accompagnarono a Catanzaro per partecipare ad un raduno di rappresentanza calcistica giovanile e la Calabria non è mica qui dietro (ride, ndr). Per le prossime gare, che saranno toste come già ha anticipato Bordo, credo necessiterà massima disciplina poiché arrivati a questo punto non ci si può arrendere, ma con l’aiuto degli allenatori non credo che ci saranno problemi”. Dopo le scorse dichiarazioni del suo compagno Cristian Sciotti, centrocampista col vizio del “gol” e con la voglia di specificare che ne ha  più degli attaccanti, Rignanese replica, in maniera giocosa: “La metà delle sue reti effettuate hanno ricevuto il mio ausilio, tra rigori ed assist che gli ho servito, però finché riesce a segnare”.

La frase goliardica di stampo dialettale, detta con l’aggiunta di un sorriso, è segno di un clima di grande intesa ed senz’altro ideale per la compattezza della squadra.

Michela Rinaldi

burbarossonera

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