In esclusiva ai microfoni di CalcioWebPuglia mister Rocco Stifani allenatore del Taurisano, alla sua prima esperienza in Promozione. Figlio di una delle più grandi bandiere granata Bruno Stifani uomo di sport, calciatore prima e allenatore poi, Stifani è un tecnico giovane, dal carattere mite ma con una preparazione di alto livello. Alla guida dei granata sta disputando un buon campionato.
Di seguito la sua intervista.
–La tua prima esperienza in Promozione come allenatore e nella squadra del tuo paese. Come ti sei sentito quando la società ti ha contattato e ti ha proposto di essere alla guida del la squadra?
-Una chiamata bella e inaspettata ad essere sincero e questo perché, non essendo stato una bandiera di questa società come chi mi ha preceduto, all’inizio ho pensato che fosse giunta più per un attestato di stima nei confronti di mio padre per quanto aveva fatto in passato per il Taurisano (sia da calciatore che da allenatore) che realmente rivolta al sottoscritto, in quanto profilo giusto per valorizzare i giovani, come la società poi mi ha spiegato.
–Il Taurisano è cresciuto nel corso del campionato. Giornata dopo giornata state dimostrando di essere una squadra che lotta.
-Che la mia squadra avrebbe lottato in questo campionato, io ne ero certo. Anche quando dopo tre giornate avevamo solo 1 punto con due sconfitte subite in casa e con qualche addetto ai lavori che ci dava già per spacciati. Ma credo fosse fisiologico doversi aspettare un assestamento iniziale, dopo che la squadra era stata totalmente rivoluzionata dalla stagione precedente ed aveva perso, per motivi diversi, punti di riferimento importanti dello spogliatoio come Galati, Febbraro, Potenza e quindi c’era da attendere nuovi leader, che con il passare delle giornate sono venuti fuori.
–Sesti in classifica a metà campionato. Si può azzardare e quindi ambire a qualcosa in più di una tranquilla salvezza?
-Vedere la classifica attuale fa piacere, anche se io continuo a fare il calcolo sui punti di vantaggio dalla zona playout. Per gli obiettivi a lungo termine, in questo caso capire in che posizione finiremo ad aprile, c’è sempre da porsi prima degli obiettivi a breve termine e al momento, per me e per i miei ragazzi, l’obiettivo da raggiungere quanto prima, è quello di fare più punti lontano dal “Perrotta”. Se ciò avverrà, significherà che saremo diventati più maturi e che quindi possiamo ambire ad altro, ma per ora la salvezza rimane la nostra priorità.
–Domenica prossima partita molto importante in trasferta contro il Sava(un punto in più rispetto al Toro) che è reduce da una super vittoria a discapito del B. Campi. Con che intenzione si andrà a disputare la gara?
-Domenica andremo a Sava coscienti di affrontare una compagine forte ed attrezzata, con individualità importanti e che, dall’arrivo di mister Marangio, sta rafforzando sempre più la propria candidatura a protagonista del girone. Noi ce la giocheremo senza snaturare la nostra identità, con la volontà di affrontarli a viso aperto ,senza nessun timore reverenziale e vogliosi di chiudere al meglio questo bel girone di andata.
–Il Racale campione d’inverno, Manduria e Matino le sue dirette inseguitrici. Una considerazione su questo girone.
-Le “battistrada”, nella loro lotta al primo posto, devo dire che stanno rendendo il campionato molto avvincente e viaggiano ad un ritmo impressionante, tanto che se continueranno così, per la griglia playoff, il quinto posto potrà diventare nullo. Credo che il girone di ritorno possa regalare ulteriori emozioni, visto che con il mercato di riparazione molte squadre cambieranno conformazione e giocare contro chi lotta per la salvezza diventerà sempre più insidioso. A tutto ciò aggiungerei il fatto che la Toma Maglie spera nella restituzione dei 6 punti di penalizzazione e quindi si aggiungerebbe un altro team alla lotta per la promozione.
–Per finire, una curiosità : dalla panchina si nota un carattere mite ma intelligente, mai una parola fuori posto. Ma mister Stifani si arrabbia mai?
-Sì! Ti assicuro che mi arrabbio pure io e spesso succede nel break tra primo e secondo tempo. Poi credo che un atteggiamento equilibrato in panchina, mi permetta di avere una lettura più lucida della gara e mi aiuti a fare le scelte giuste, cosa che forse un carattere vulcanico non mi permetterebbe, perché agirei molto d’istinto e soprattutto mi farebbe incorrere in qualche cartellino da parte dell’arbitro e io a stare lontano dalla panchina, soffro!
Emma Schiavano per CalcioWebPuglia