Atmosfera serena, clima familiare, un’unica direttiva da seguire: lavorare, sempre. Anche dopo il buon pareggio ottenuto in casa del Real Bat nella prima giornata del campionato di Promozione. Con il tecnico Pasquale Ciccone funziona così, da un quinquennio a questa parte. Allenatore navigato, senza fronzoli, poco incline a lanciar troppe parole al vento. Questo è, in estrema sintesi, il progetto del Carapelle di questa stagione.
Un piano partito alla grande, guardando ai risultati: prima il successo in Coppa, ora il buon pari in terra barese. Rosa rivoltata come un calzino e largo ai giovani. Un azzardo? Neanche per idea. Tutti i componenenti della truppa rossoblu hanno cartucce da sparare. Chiunque può recitare tranquillamente la propria parte in Promozione. Ciccone in panchina poi, fortemente voluto dal presidente Mario Tarantino. Un martello, una guida, un trascinatore. Il navigato tecnico sarà ancora la certezza su cui fare affidamento, il faro che indicherà la rotta, tanti sono gli anni che mastica e insegna calcio, adagiato sulle panchine. La partenza è promettente. “Grande partita domenica – commenta – siamo partiti con lo spirito giusto e tanta intensità, come avevo chiesto. Avevamo le idee chiare, e siamo così riusciti ad aver la meglio su una squadra senza dubbio più quotata di noi”. Ciccone vuole gente motivata, che abbia voglia di imparare e di darsi da fare. E’ uno che pretende molto, vuole la cultura del lavoro. Se c’è da fare venti minuti in più di allenamento li fa, i ragazzi devono capire che questa è la strada da seguire. Domenica la prima casalinga: sarà deby con il Celle San Vito. “Per la fiducia che ho in questi ragazzi, se tutto procede come ora, posso pensare anche ad un posto nei quartieri alti. Le potenzialità ci sono, dobbiamo coltivarle per dieci mesi, il segreto è tutto lì” conclude Ciccone.
Antonio Villani – La Gazzetta del Mezzogiorno
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