Gli uomini di Giuseppe Laterza giocano con grande agonismo e danno tutto, ma vengono gelati da un gol ospite nella fase finale della partita. Ora i play-off si allontanano
Il Fasano inciampa sul più bello: quando i tifosi cominciavano già a pregustare la vittoria, ecco la doccia gelata del pareggio del Tricase, al 88’, causato da un’ingenuità difensiva di Massimo Ancona. Ed è un pareggio che fa male al morale e alla classifica, visto che sia il Fasano che il Tricase restano appaiate in classifica e vengono superate dal Manduria. La zona play-off, dunque, si allontana. Quest’oggi, però, il Fasano ha il parziale alibi del campo, impraticabile in molte sue parti per l’insistente pioggia del pomeriggio. Tali condizioni di precarietà hanno senz’altro sfavorito i biancazzurri, abituati soprattutto in casa a schiacciare l’avversario nella propria metà campo.
Ma veniamo alla partita. Il mister Laterza opta per un 4 – 3 – 3: la difesa è composta dalla solita coppia centrale Telesca – Massimo Ancona, affiancati sulle corsie da Telesca e Pugliese. A centrocampo alle geometrie di Lentini si unisce il fosforo apportato da Quaranta e Galiano. In avanti, invece, la novità è rappresentata da Laguardia, che proprio all’andata punì gli ospiti all’ultimo respiro, schierato come esterno di destra di un tridente completato da Mastronardi e Laneve. La partita si fa subito difficile: il campo diventa, sin dalle fasi iniziali, acquitrinoso per la pioggia, e il gioco di conseguenza congestiona a centrocampo, dove entrambe le squadre si danno battaglia. Il primo pericolo arriva al 13’, ed è di marca biancazzurra: Quaranta, in seguito ad un rimpallo, si trova solo sul lato destro dell’area di rigore, ma il suo diagonale termina alto.
Gli ospiti rispondono subito dopo con una punizione dai 30 metri di De Braco, su cui Lacirignola è incerto nella presa; allora Massimo Ancona, per evitare guai, allontana in calcio d’angolo. Viste le condizioni del terreno, la partita sembra un match all’inglese poiché le squadre mettono in mostra soprattutto le loro qualità agonistiche, mettendo da parte il fioretto e privilegiando la spada. I pericoli arrivano, così, spesso e volentieri da palla inattiva: come al 41’ quando Laneve, dai 25 metri, tenta di beffare il portiere avversario con una punizione velenosa che prende velocità dopo aver battuto a terra. Ma Baglivo è sicuro nella presa. L’ultimo pericolo del primo tempo lo crea il Tricase, con un tiro di De Braco smanacciato ottimamente in angolo da Lacirignola.
La musica non cambia nella ripresa: le azioni sono di difficile lettura per i calciatori, dato che la palla ora schizza via, ora è preda del fango e si arresta bruscamente a seconda delle zone del campo. Con la partita bloccata, è però un bellissimo gesto tecnico ed atletico a rompere gli equilibri: al 50’ Mastronardi, sino ad allora opaco, calcia in area un pallone respinto in maniera incerta dal portiere Baglivo; la sfera, respinta da un difensore, si impenna e diventa un cioccolatino per l’attaccante che con una splendida rovesciata batte il portiere avversario. Il gol galvanizza il Fasano, che diventa ancora più deciso nei contrasti e sfiora addirittura il raddoppio al 73’ quando Telesca, su punizione battuta da Lentini, anticipa tutti di testa ma la palla termina di poco fuori.
La strada pare farsi ancora più in discesa per i padroni di casa all’81’, quando il salentino Rizzo viene espulso per doppia ammonizione dall’arbitro Mallardi, forse troppo fiscale nella gestione dei cartellini, viste le condizioni di gioco che portavano spesso a contrasti ruvidi in mezzo al campo. Ma la dea bendata del calcio mostra, ancora una volta, le sue spietate simmetrie: come il Fasano aveva conquistato i suoi primi tre punti stagionali con un gol di Laguardia al fotofinish, così i salentini ripagano con la stessa moneta nel ritorno: il terzino ospite Romano, dato il campo pesante, molto intelligentemente si alza la palla e la calcia verso l’aria fasanese. Massimo Ancona, invece di “aggredire” il pallone, come si dovrebbe fare in questi casi, ingenuamente tenta uno stop sbagliato su cui si avventa D’Amico, che con un destro chirurgico dal limite dell’area non lascia scampo a Lacirignola. È il gol che pone fine alla partita e, forse, alle speranze play off dei biancazzurri.
Us Città di Fasano: Lacirignola, Pugliese, Pistoia, M. Ancona, Telesca, Lentini (91’ Chiatante), Quaranta, Galiano, M. Mastronardi (86’ N. Ancona), Laneve, Laguardia. A disposizione: Abbinante, D. Mastronardi, Ricco, Lorusso Lella, Olive. Allenatore: Giuseppe Laterza.
Atletico Tricase: Baglivo (54’ Petrarca) Rizzo, Pellegrino, De Braco, De Benedictis, Romano, Striano, Trotta (54’ Pirilli, 90’ Marra), D’Amico, Garrapa, Urso. A disposizione: Guido, Piccinonno, Mele, Chifi. Allenatore: Luca Guido (squalificato Branà).
Arbitro: Mallardi di Bari.
Reti: 50’ M. Mastronardi (F); 88’ D’Amico (T).
Note: espulso all’81’ Rizzo (T) per doppia ammonizione; ammoniti Trotta (T), Pugliese (F), M. Mastronardi (F), Laneve (F), De Braco (T), De Benedictis (T), Galiano (F). Campo impraticabile, pioggia e vento forte. Spettatori 300 circa.
Ciccio Cofano – FasanoLive
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