Ancora rimpianti per la squadra neroverde, che in casa ha raccolto 10 punti su 27 disponibili. Migliore in campo il portiere ospite, Cofano.
Il “Città degli Ulivi” si conferma campo nemico per l’Us Bitonto, che anche ieri non è andato oltre l’1 – 1 (il quarto, dopo quelli con Mola, Taranto e Trani) contro la Sud Est Locorotondo, in una partita che avrebbe meritato ampiamente di vincere.
La partita.
Muzio Di Venere resuscita una squadra che fino a sabato, causa influenza, era ko. E si affida allo stesso modulo, il 4-3-2-1, con cui ha sorpreso e battuto il Molfetta settimana scorsa.
Il primo tempo è per gli amanti della pennichella, perché accade davvero poco. Il Bitonto fa (anzi, prova a farla) la partita ma fa girare lentamente la palla, Terrone è assistito poco da Roselli e Modesto, e sbaglia troppo negli ultimi 16 metri. La Sud Est ringrazia e si limita a controllare.
A svegliare i tifosi dal torpore ci pensa proprio Roselli, che al 35′ prova l’improvvisa conclusione da fuori deviata da Cofano (prendete nome di questo cognome, perché sarà decisivo nella ripresa). Al 41′, invece, improvviso abbaglio di De Palma che serve la palla a Terrone che entra in area ed è messo a terra dallo stesso difensore ospite. Sacrosanto rigore che il numero 9 neroverde non fallisce.
Bitonto in vantaggio e settimo sigillo stagionale per l’attaccante tranese.
Nella ripresa, i padroni di casa potrebbero subito raddoppiare perché una punizione velenosa di Roselli crea il caos nell’area barese, che si salva in affanno. E sempre su punizione. È il 15′, quando un calcio piazzato di Marini trova sul secondo palo Camassa che indisturbato batte Moschetto per il pareggio ospite.
Due giri di orologio più tardi, invece, Rotolo raggiunge anzitempo gli spogliatoi per una brutta entrata su Giallonardo. È l’episodio che accende la contesa, che diventa entusiasmante: il Bitonto staziona nella metàcampo avversaria e prende d’assedio la retroguardia avversaria; il Locorotondo alza una linea Maginot davanti a Cofano, baluardo insuperabile e mai pronto ad alzare bandiera bianca.
Tra il 22′ e il 26′ il Bitonto va vicino al gol tre volte. I pericoli maggiori arrivano tutti dalla sinistra, dove l’asse Bonasia – Roselli è indiavolato, mentre sulla destra Capriati è troppo timido. Dapprima è Terrone a non arrivare sul rasoterra messo in mezzo da Modesto; poi sono il numero 9 bitontino e Giallonardo a essere in ritardo sulla palla di Bonasia; infine è Cofano a dire “no” allo splendido colpo di testa di Modesto che risponde presente alla invitante palla di Roselli.
L’estremo difensore barese, poi, è superlativo al fischio finale, quando devia sulla traversa la botta a colpo sicuro di Modesto, al termine di un’azione corale davvero bella del Bitonto nata da Campanella e impreziosita dalla sponda di testa di Giallonardo per il capitano.
È il segnale che anche questa volta al “Città degli Ulivi” è giornata no.
Finisce 1 – 1, con i neroverdi che recriminano per aver gettato altri due punti. A domicilio, quest’anno, è la stagione dei rimpianti e degli applausi senza bottino pieno.
La classifica, comunque, continua a sorridere ai neroverdi: 23 punti, 10 in più della penultima e 5 avanti alla quint’ultima.
Salvezza ampiamente raggiunta.
E domenica si va a Mola, ottava forza del campionato.
L’analisi. Quella con il Locorotondo è l’emblema di un Bitonto poco fortunato in casa perché, così come contro Trani e Taranto, i neroverdi macinano gioco, occasioni, falliscono di tutto, trovano un portiere eroico e alla fine devono recriminare. E i numeri spiegano tutto: su 27 punti disponibili, ne sono stati raccolti sotanto 10. Confortante, però, è la prestazione, figlia di una squadra in ripresa e che ha trovato una sua identità precisa.
Negli spogliatoi. Di Venere è visibilmente amareggiato. «Non posso rimproverare nulla ai miei –dice –perché hanno creato tanto e meritavano di vincere contro un avversario che ha tirato soltanto una volta. In casa non siamo fortunati ed è un problema, ma la prestazione mi fa essere fiducioso».
Il segretario generale, Emanuele Santoruvo, guarda il bicchiere mezzo pieno: «Abbiamo creato più occasioni delle altre volte ma non siamo stati fortunati. Rimpianti? Esattamente un girone fa eravamo spacciati, adesso siamo ampiamente salvi».
Le pagelle. Moschetto sv; Capriati 6, Naglieri 7, Campanella 6,5, Bonasia 6,5; Sangirardi 7,5, Piperis 7 (Ventura sv), Giallonardo 6; Modesto 6, Roselli 6,5, Terrone 6.
Il migliore. In un Bitonto che finalmente torna a giocare bene, il direttore d’orchestra sta a centrocampo. È Giuseppe Sangirardi. Ancora una volta dispensatore di palloni, geometrie e idee. Infaticabile.
Michele Cotugno Depalma – DaBitonto
Lascia un commento