L’auspicio del Minervino affinchè dalla insidiosa trasferta in quel di Foggia, che lo vedeva opposto allo Sporting Daunia, potesse tornare con un risultato positivo, alla resa dei conti s’è rivelato solamente tale. Difatti, al termine di una gara equilibrata e senza grossi “scossoni”, ha dovuto soccombere ad un avversario seppur non trascendentale ma che ha saputo capitalizzare una delle poche occasioni capitategli.
Nell’analizzare la scarna cronaca di un “film noioso” quale è stata la contesa odierna bisogna prendere atto che di vere occasioni da rete non se ne sono registrate tranne una, posta in essere dal Minervino con Lino Schiavo che a metà frazione, calciando dai 25 metri, costringeva l’estremo dauno ad un difficilissimo intervento (palla deviata sulla trasversale con un conseguente nulla di fatto). Anche Michele Raimo (impalpabile l’odierna sua prestazione) aveva, in qualche occasione, la possibilità di offendere ma vanificava il tutto perdendosi nel canonico bicchiere d’acqua.
Di contro Leo Amoruso, portiere del Minervino, non doveva far altro che avere ben dritte le antenne ricettive per anticipare, frustrandole con tempestive uscite, i tentativi dei locali di creare “danni”. La gara, come una barca in un mare di calma piatta, veleggiava senza sussulti, incanalata verso il “porto” del nulla di fatto che sembrava quasi predestinato. A fronte di questa condizione, l’unico modo acchè la rotta subisse una drastica inversione era legata a qualche singola giocata. Correva il minuto 23’ della ripresa quando, una rimessa laterale battuta dai padroni di casa vedeva il “loro” centravanti ingaggiare un coriaceo corpo a corpo con Amoruso dalla quale ne usciva vincitore capitalizzando come meglio non avrebbe potuto l’unica occasione avuta. A questo punto della gara, complice un forte vento che imperversava rendendo quanto mai problematico il tentativo di “giocare”, per il Minervino era notte fonda. Il noto nonché risaputo scarso peso offensivo di cui dispone nonché l’incipiente nervosismo nel vedere che ancora una volta la gara stava prendendo una piega non voluta facevano il resto. Il direttore di gara quasi accanendosi, prendeva di mira i giocatori minervinesi sventolandogli in faccia cartellini gialli a ripetizione a rimarcare un leit motiv ormai ”emorragico”. Conclusione? Angelo Giorgio espulso per doppia ammonizione e tabellino ancora “copiosamente” intinto dei colori bianco-celesti. Con un pugno di mosche in mano e con le pive nel sacco si ritorna a casa per tentare di ricaricare le batterie in vista della “terribile” settimana (roba da far tremare i polsi) che attende i minervinesi: recupero casalingo (giovedì 12 marzo) contro il San Marco (2^ della classe) e domenica 15, ancora al comunale ove “reciterà” sua maestà “il Cerignola”. Un doppio impegno che, sulla carta, potrebbe sembrare dal risultato scontato ma mister di Vietro e la sua “truppa” dovranno cercare di preparare tali impegni con la massima concentrazione e la convinzione che ogni singolo incontro ha una sua storia e che lo si deve ritenere perso solo dopo averlo giocato. Quindi, mai dire mai!
Antonio Gallucci
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