I biancoverdi perdono per 2-0: De Bellis fallisce l’assalto al treno salvezza
Il Giovinazzo, nel quattordicesimo turno di Promozione, cade al Giovanni Paolo II, dove la scena se la prende l’Ascoli Satriano: i locali battono la squadra di Gianni De Bellis per 2-0 e il pomeriggio sul subappennino dauno dimostra che quello visto contro Polimnia e Quartieri Uniti Bari era solo la versione beta dei biancoverdi.
I giovinazzesi con De Gennaro e De Cristofaro dal primo minuto, ma orfani tra gli altri dell’indisponibile Leonetti e di Losappio (la cui avventura in riva al mare Adriatico potrebbe essere già arrivata ai titoli di coda, ndr), dopo diciannove minuti si ritrovano già sotto di due gol: l’Ascoli Satriano prima passa in vantaggio con Lizza (arrivato nei giorni scorsi, ndr) al 12′ su rigore, freddo nel mettere dentro l’occasione generata da un ingenuo fallo di Desimini in piena area, con Mongelli superato.
Altri 14 minuti (siamo al 26′) e un perfetto contropiede dei padroni di casa trova Colmio per il 2-0, punteggio che rimane invariato fino alla pausa.
Nella ripresa il Giovinazzo (con Roselli che garantisce tanta spinta sulla fascia e l’ultimo arrivato De Bellis al posto di Desimini e Capriati) riparte mettendo subito pressione all’Ascoli Satriano. L’occasione più ghiotta capita sui piedi di De Cristofaro che però manca il gol sparando a lato della porta difesa dall’estremo difensore Laccetti.
Si prosegue senza scossoni (eccezion fatta per una punizione di Marolla lontana dallo specchio) durante l’intera seconda parte di gara, con l’Ascoli Satriano che addomestica con razionalità il Giovinazzo, assolutamente non pervenuto, come se si aspettasse di finire al tappeto. Nessun tiro in porta nella ripresa, atteggiamento da vittima sacrificale. Finale senza storia, con gli ospiti sotto di due gol ed a fondo per la sesta volta dall’inizio del campionato (per i biancoverdi è il terzo ko esterno).
A livello di classifica, il club dei presidenti Corrado Azzollini e Fiorello Folino Gallo resta al quattordicesimo posto, sempre a quota 12 punti, a sei lunghezze dalla salvezza diretta: per strappare punti lontano da casa ci vuole un atteggiamento ben diverso.
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