La squadra altamurana domina il Real Siti ma deve fare i conti con un arbitraggio a dir poco scandaloso
Inizia con un pareggio il 2016 della Fortis Altamura che, impegnata nella prima giornata di ritorno del campionato di Promozione pugliese, è fermata, più che dal Real Siti, dall’arbitro che, oltre ad una direzione di gara a senso unico, ha, di fatto, regalato un punto alla squadra foggiana. Tanta la rabbia e la delusione in casa altamurana, con la società che non ha escluso clamorose decisioni.
Ma facciamo un passo indietro. La Fortis Altamura, reduce da alcuni risultati deludenti, inizia la partita con convinzione, prendendo immediatamente in mano il pallino del gioco. Nella prima mezz’ora si contano almeno cinque buone occasioni con i vari Castoro, Selvaggi e Ardino che non inquadrano la parta. Al 30’ ecco il meritato vantaggio altamurano: punizione dalla tre quarti di Cannito, spizzata di testa di Ardino che favorisce l’inserimento di Loiudice che, dal limite dell’area piccola, lascia partire un diagonale che non da scampo al portiere ospite. Nell’ultimo quarto d’ora di partita i murgiani continuano a dominare, con il Real Siti che quasi mai riesce a superare la metà campo, se non con qualche lancio lungo.
Il leitmotiv non cambia nella ripresa con la Fortis in totale controllo della partita. Buone le trame di gioco imbastite dai ragazzi guidata da mister Moramarco che sfiorano i più di un’occasione il raddoppio con Ardino e Selvaggi che, dopo aver imperversato nell’area foggiana, sparano oltre la traversa. Nell’ultimo spezzone di partita, sale in cattedra il signor Peres della sezione di Barletta che, a parte una direzione di gara a senso unico in favore del Real Siti, inizia il suo personale show. Prima non sanziona neanche con un giallo un’entrataccia di Mascia sul portiere altamurano Barone che, infortunatosi nell’occasione, è costretto a restare in campo, avendo la squadra altamurana esaurito i cambi a disposizione. Qualche minuto più tardi, manda sotto la doccia Pellicciari che, dopo aver subito l’ennesima entrata killer, questa volta di Andreano, reagisce spintonando l’avversario che, invece, non subisce alcuna sanzione. La performance del direttore di gara continua quando Calderoni, lanciato verso la porta avversaria da Ardino, viene steso da Umbriano che, invece di essere espulso per fallo da ultimo uomo, se la cava con un giallo. L’ultima decisione dell’arbitro è quella che costa la vittoria alla Fortis: nell’ultimo istante di gioco, quando i sei minuti di recupero, eccessivi, erano già passati da un bel po’, sugli sviluppi di una rimessa laterale in zona d’attacco per gli ospiti, Cannito viene travolto da Mascia e cadendo a terra tocca la palla con un braccio. Tra le vibranti proteste dei giocatori altamurani, il signor Peres sancisce il rigore che Umbriano trasforma.
Insomma, un furto bello e buono, quello perpetrato ai danni di una società come la Fortis Altamura che fa del fair play e del rispetto uno dei punti di forza, un furto messo in atto da un arbitro che, come spesso accade nelle categorie dilettantistiche, si è voluto ergere a protagonista, assumendo anche un atteggiamento strafottente. A perdere non è soltanto il signor Peres ma tutto il sistema che non ha fatto niente per evitare il ripetersi di questi episodi.
Queste le durissime dichiarazioni rilasciate dal presidente della Fortis, Beppe Piccininni: “Una bruttissima giornata oggi per la Fortis Altamura. Bruttissima perché tutta la società si è sentita violentata, offesa, umiliata dal comportamento sfrontato dell’arbitro che aveva deciso di non far vincere la Fortis superando ogni limite di decenza e provocazione. E tutto nei minuti finali, tra espulsioni, abusi ed invenzione di un rigore su un fallo addirittura platealmente subito dalla Fortis al settimo minuto di recupero. Abbiamo subito altre volte in silenzio, ma questa è stata eccessiva. Era evidente la volontà di voler punire una società che è sempre rispettosa nei confronti di chiunque, soprattutto della classe arbitrale. Stiamo valutando seriamente di ritirare la squadra da un mondo che non ci appartiene. Ci sforziamo con i ragazzi di insegnare la lealtà di renderli partecipi a progetti sociali e culturali. La federazione dovrebbe fregiarsi di certe società, invece, evidentemente contano più altri valori, contano più coloro che sanno far paura, che sanno minacciare, che sanno corrompere o che condividono chissà quali progetti. Ci sentiamo davvero a disagio in questo mondo. Nei prossimi giorni decideremo il nostro futuro. Intanto cercheremo di dar voce alla nostra dignità attraverso i mass media”.
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