Quando un cavillo burocratico o un ritardo di pochi giorni ti costringono ad alcuni mesi di inattività. E’ quello che è successo a Francesco Morga, attaccante di Monopoli che ha vestito tantissime maglie tra la vecchia Serie C e l’attuale Lega Pro. Dall’approdo al Genoa di Enrico Preziosi che ripartiva dalla C dopo il caos della gara Genoa-Venezia sino a vestire maglie importanti per la categoria come Juve Stabia, Giulianova, Rimini, Alessandria, Arezzo e infine Fiorenzuola. Ed è proprio alla fine della stagione disputata con gli emiliani in Serie D, che sono iniziati i problemi “burocratici” per Morga che lui stesso, in esclusiva ai microfoni di calciowebpuglia, ci ha spiegato.
Francesco, abbiamo letto del mancato trasferimento al Messina per problematiche burocratiche con il tuo vecchio club ossia il Fiorenzuola. Ci puoi spiegare cosa è successo?
Rispetto alle società professionistiche, che quando un calciatore gli scade il contratto c’è lo svincolo automatico, in Serie D funziona che ci sono delle date prefissate. Dal 1 al 15 luglio devi mettere in svincolo i giocatori dell’annata passata ed è successo che il Fiorenzuola, ci tengo a precisare in buona fede, ha fatto questo svincolo qualche giorno dopo dei tempi previsti. Sia io che loro eravamo convinti che il mio svincolo era andato a buon fine e anchio ero sicuro di essere svincolato. A saperlo, mi sarei organizzato nei tempi giusti per trovare squadra ossia il 31 agosto per la Lega Pro e il 16 settembre per la Serie D. Io, convinto di essere svincolato, il 18-20 settembre avevo trovato l’accordo con il Messina ma il mio trasferimento non è stato accettato in quanto risultavo bloccato in questa squadra. La mia situazione attuale? Devo aspettare il 1 dicembre per fare un trasferimento nelle società dilettantistiche oppure il 16 dicembre ed entro in regime di svincolo e posso accasarmi anche in Lega Pro.
Per fortuna, questo tuo “calvario” dovrebbe finire tra qualche giorno con la riapertura del mercato. Bolle già qualcosa in pentola?
Sinceramente non voglio aspettare gennaio perchè è troppo lunga e non vedo l’ora di ritornare. Sto prendendo in considerazione l’idea di andare in Serie D e non ti nascondo che qualche squadra del girone H mi ha cercato. Se c’è qualche progetto buono è giusto prenderlo in considerazione.
Nella tua carriera, hai vestito tantissime maglie soprattutto al centro-nord. Alla soglia dei trent’anni, come spieghi il fatto di non aver mai giocato in una pugliese? E’ un problema di “nessuno è profeta in patria”?
Diciamo che, per fortuna, ho avuto sempre un buon mercato di squadre di Lega Pro che in Puglia in passato non c’erano. Il Monopoli sono un paio di anni che è salito ma prima c’era poca roba. Per fortuna ho girato piazze come Genoa, Alessandria, Juve Stabia, Giulianova ma non è che non ho mai preso in considerazione di giocare in Puglia. A Rimini avevo tre anni di contratto e quando hai contratti di 2, 3 o 4 anni fai fatica a prendere in considerazione altre ipotesi.
Per tenerti in forma, in attesa di rientrare, ti stai allenando con la Berretti del Monopoli. Oltre a questo, sei monopolitano e credo ti tieni informato sull’andamento della formazione biancoverde. Come giudichi questo campionato dei gabbiani?
Innanzitutto ci tengo a ringraziare il mister Mimmo Caricola in quanto mi ha dato la possibilità di allenarmi con loro. Ho imparato molto da lui e anche se allena i ragazzini è un tecnico molto preparato. Ringrazio anche il presidente del settore giovanile Laricchia che mi sta dando l’occasione di stare con loro. Mi sto allenando con loro in quanto si allenano in modo molto professionale con il preparatore atletico Gianni per farmi trovare pronto. Il Monopoli? La Lega Pro è un campionato molto equilibrato e molto tosto anche come calore dei campi. La squadra sta pagando un ultimo mese un pò negativo ma sta rispettando gli obiettivi che si erano prestabiliti all’inizio. L’obiettivo loro è quello di raggiungere una salvezza tranquilla e credo ce la faranno con dei calciatori all’altezza della situazione.
Nella tua carriera hai vestito tante maglie e hai giocato con tantissimi giocatori. Qual’è quello più forte con cui hai avuto modo di giocare?
Quello che mi ha lasciato un segno e un ottimo ricordo è sicuramente Nicola Caccia. Io ero il suo pupillo quando eravamo al Genoa e mi ha fatto imparare molte cose in campo ma soprattutto fuori come professionalità in allenamento. Inoltre, lui dopo due anni ha smesso e quando è andato ad allenare la Biellese il primo giocatore che prese sono stato io.
ANTONIO GENCHI
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