E ritorniamo al calcio, quello locale; e ritorniamo al Comunale. Dopo quasi diciannove mesi, lo stadio di Lucera ospiterà di nuovo una partita ufficiale dello Sport Lucera. Un tempo lunghissimo, se consideriamo che la struttura non è stata interessata da radicali lavori di rifacimento. Una circostanza certamente avvilente che i tifosi, sebbene pochi, non meritavano e che ha relegato il movimento calcistico lucerino in quel limbo solitamente abitato da storie traballanti che vanno e vengono, acccompagnate da entusiasmi pronti più a sbiadire che a brillare di luce autentica.
Domenica 8 ottobre, comincia il Campionato di Seconda Categoria, che lo Sport Lucera, grazie ancora al ripescaggio, disputerà per il terzo anno consecutivo. La squadra allenata da Mendolicchio scenderà in campo a Troia; mentre, sette giorni dopo, con la Gioventù Calcio Cerignola, si avrà il tanto agognato esordio casalingo nell’unico luogo dove arde, con tutta la sua forza, il fuoco della passione biancoceleste: lo stadio Comunale, appunto.
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Un’avventura, quella di quest’anno, corroborata dall’ingresso in Società degli avvocati foggiani Audiello e Pietrocola che daranno una mano, speriamo, al presidente Dell’Aquila ad imbastire un cammino meno incerto rispetto a quello delle ultime stagioni. Avere “riconquistato” lo stadio; averlo sottratto alla poco edificante funzione di probabile cattedrale nel deserto – pur con tutti gli interrogativi che su di esso continueranno a volteggiare, il riferimento è soprattutto al Pug – è, visti i tempi, un bel traguardo; ed è anche il punto di partenza di un nuovo progetto, al quale la tifoseria guarda con accondiscendenza ma anche con un po’ di legittima diffidenza, cosa che non deve apparire offensiva per nessuno se pensiamo ai recenti fallimenti.
Mendolicchio sta plasmando la squadra secondo le sue idee tecnico-tattiche, la dirigenza lo asseconda sul piano organizzativo; la macchina si è messa in moto, insomma; ora, la parola passa al campo, sul quale avverrà la verifica di tutto il lavoro svolto ai vari livelli.
Prima che questa fase importante rilasci il suo insindacabile esito, però, è giusto ricordare l’impegno profuso – in questi mesi ma anche prima – da coloro, dirigenti, collaboratori e altre figure, che con pazienza si sono adoperati perché i cancelli del Comunale potessero riaprirsi per accogliere squadre e tifosi. Persone che, senza alcun tipo di tornaconto, hanno sottratto tempo ai doveri familiari e ad altre passioni, per offrire il loro contributo al servizio di una causa che ristabilisce innegabili livelli di civiltà sportiva.
SundayRadio
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