L’illusione di un trionfo.

L’illusione di un trionfo.

Riceviamo e pubblichiamo….

“Meglio soffrire per poi gioire che illudersi e poi morire”, recitava un vecchio striscione che campeggiava nella curva sud dello Zaccheria, ai tempi dello storico gruppo ultrà Regime Rosso Nero. Era la stagione calcistica successiva allo smantellamento del formidabile Foggia dei Baiano, dei Signori, dei Rambaudi, di Zemaniana memoria che aveva incantato la seria A di allora. L’ingordigia prese il sopravvento e Pasquale Casillo, patron di quel Foggia, si lasciò sedurre dal richiamo del dio denaro, indebolendo quella squadra dei miracoli. Arrivarono gli sconosciuti Sciacca, De Vincenzo, Mandelli e lo spettro della retrocessione si materializzò dopo le prime partite. Nacque così l’idea di quello striscione, per scacciare i fantasmi di una morte quasi annunciata. Al termine della stagione, però, il Foggia restò in serie A e cessò la paura fino a quel 21 aprile 1994. Pasquale Casillo, presidente del Foggia calcio, fu arrestato per concorso esterno in associazione di stampo mafioso e i sogni del Foggia svanirono definitivamente. L’anno dopo iniziò il lento declino del calcio a Foggia. Una discesa vertiginosa fino al fallimento e poi la risalita. Finalmente i Sannella si mormorava in città, famiglia emblema di una società forte, solida, capace di riportare in B il Foggia dopo una lunghissima attesa durata 19 anni. L’illusione è finita, finalmente il Foggia è in B. L’apparenza, si sa, inganna e mai come questa volta tradisce attese e speranze di tanti appassionati. Come uno tsunami piomba, improvviso, l’annuncio dell’arresto del patron Fedele Sannella per autoriciclaggio di denaro. Si prospetta, addirittura e per la prima volta in assoluto, il commissariamento del Foggia Calcio. E ci risiamo, l’incubo di essere allontanati dal parco divertimenti del calcio professionistico riprende vigore. Abbiamo sofferto, a lungo, e poi gioito. E’ stata un’illusione e il presagio della fine calcistica a Foggia prenderà forma. E’ solo questione di tempo. Quanto è vero quello striscione di 26 anni fa. In attesa di un nuovo Re Mida che possa, stavolta, risollevare il Foggia e Foggia. Senza illudere, senza ingannare.
Za’Fo’, anche se oggi è meno allegra la melodia di tale locuzione.

G. Fontana

laquis

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