La Fossa dei Leoni di Manfredonia torna a ruggire nell’appuntamento tanto prestigioso quanto atteso, il derby con il Cerignola. Tifosi in festa e lunghi applausi per gli 11 “leoni” biancocelesti meritevoli della vittoria finale per 2-1.
E non finisce qui, infatti il Terlizzi elimina il deludente Molfetta e domenica prossima finale ancora al Miramare, a dimostrazione dell’importanza della terza posizione in classifica.
Veniamo al match: Cinque, orfano di Moro, schiera un dinamico 4-3-3 con il tridente interscambiabile a più riprese, ben supportato da Simone, Pollidori e Romito. In difesa tutti confermati.
Pizzulli si affida ad un 4-3-1-2 con Ventura e Caggianelli inzialmente in panchina.
Il pubblico delle grandi occasioni regala splendide coreografie ed un incitamento continuo ai ragazzi di Cinque, davvero grandi emozioni in una gara spettacolare ed intensa come poche.
C’è grande equilibrio sin dalle prime battute, ma si lasciano preferire gli ofantini che attaccano gli spazi curando molto bene la fase difensiva e di interdizione. Probabilmente si aspettano una sfuriata iniziale del Donia, che a sua volta si concede una fase di studio e palesa un atteggiamento troppo prudente con il tridente non supportato adeguatamente dagli inserimenti, specie sulle corsie laterali laddove il Cerignola è più vulnerabile.
All’8′ l’ottimo Piscopo dalla lunga distanza prova a beffare Leo sul secondo palo, ma il portierino c’è.
Risponde Carminati al 20′, abile a scavalcare Vurchio in uscita con un colpo di testa ma poi “braccato” al momento della conclusione a porta sguarnita. Al 33′ magnifica giocata Carminati-Di Pinto con lo spettacolare tuffo di Romito che di testa spedisce di poco a lato.
Cresce il Cerignola, che esce dal guscio con grande personalità e forza. Il Donia soffre e rischia di soccombere al 35′ sul tiro da distanza molto ravvicinata di Lasalandra che però si lascia ipnotizzare da Leo, a dir poco miracoloso il suo intervento.
Ma sull’azione pesa l’errore del primo assistente, Mangia, che non segnala la partenza irregolare dello stesso Piscopo ed il fuorigioco passivo prima e attivo poi di Lasalandra. Il Manfredonia ed il suo pubblico protestano in maniera veemente.
Al 45′ ancora Piscopo costringe il superlativo Leo a deviare la sfera in corner.
Come spesso accade, nel momento migliore degli ospiti il Donia affonda il colpo vincente al termine di un’azione da applausi orchestrata da Carminati e Papagno con l’impeccabile direttore Portosi, che di petto stoppa e trafigge Vurchio da posizione defilata. Il Miramare esplode di entusiasmo, su Portosi non avevamo dubbi e siamo stati i primi (e gli unici) a decantarne le qualità tecniche prima ancora che arrivasse in riva al golfo.
Il vantaggio giunto al suono della prima sirena risulterà essere decisivo nell’economia del risultato finale.
Pizzulli inserisce Augello, poi Ventura e Caggianelli passando da 2 a 4 punte negli ultimi 20 minuti. Ma è qui che il Manfredonia sfodera una grande prestazione, non concedendo nulla agli ofantini e gestendo senza affanni il pur esiguo vantaggio.
Al 69′ ci prova De Santis, direttamente su calcio di punizione, ed è brivido sugli spalti con la sfera di poco a lato e Leo involatosi ma in ritardo. Al 76′ Carminati, strattonato, resiste alla carica e si presenta a tu per tu con Vurchio ma il suo diagonale si spegne a lato anche per merito del portiere avversario molto bravo nell’uscita.
E’ il preludio al raddoppio: Carminati appoggia comodamente in rete su preciso cross dal fondo di Quitadamo.
Il Cerignola è ormai rassegnato, il pubblico festeggia l’imminente successo, Cinque concede la standing ovation a Portosi e Di Pinto ma….ecco giungere una grave disattenzione su un innocuo calcio di puzione di Zotti che Caggianelli, con un’acrobazia, trasforma in rete.
E pensare che è appena entrato il quinto difensore, Vairo, mossa tattica da rivedere poichè nelle stesse condizioni il San Severo riaprì un match ormai chiuso.
E così è finale triller con Ventura che fallisce l’occasione del 2-2 in pieno recupero prima che Quitadamo gettasse alle ortiche la palla del 3-1.
Il Manfredonia merita la vittoria ma c’è da rivedere qualcosa, il Cerignola esce a testa alta e rimpiange l’occasionissima, seppure irregolare, che avrebbe potuto “cambiare” la partita. Meglio i sipontini sul piano del gioco, più qualità rispetto agli ofantini che a loro volta lottano con altrettanta tenacia prima di “sbattere” sul muro difensivo del Donia nella ripresa e quindi colpevoli di non aver escogitato soluzioni tattiche diverse.
Domenica arriva il Terlizzi, ancor più pericoloso, e se prima arrivasse un regalo…?
MANFREDONIA (4-3-3): Leo, Quitadamo, Papagno, Corbo, D’Arienzo, Simone (79’ D’Angelo), Portosi (89’ Vairo), Romito, Di Pinto (87’ Trotta), Pollidori, Carminati. A disposizione: Della Torre, Paglione, Totaro e Scarano. All. Cinque
CERIGNOLA (4-3-1-2): Vurchio, Corcelli, Colucci, Riontino (74’ Caggianelli), Ingrosso, Matera, Piscopo (65’ Ventura), De Santis, Russo (54’ Augello), Zotti, Lasalandra. A disposizione: Cirulli, Colangione, Compierchio e Caputo. All. Pizzulli
Arbitro: Sig. Ceccon di Lovere
Assistenti: Mangia e De Chirico
Marcatori: 47’ p.t. Portosi, 81’ Carminati, 90’ Caggianelli
Ammoniti: Papagno, Pollidori, Portosi, Colucci e Piscopo
Espulsi: nessuno
Note: Presenti circa 2500 spettatori sugli spalti, trasferta vietata ai tifosi ospiti. Corners: 4-6; Recuperi: 2’+5’
Stefano Favale