Superata l’ennesima fase, la prima nazionale, dei playoff. Ora la finale in cui si deciderà se il Donia sarà capofila delle possibili ripescate.
Si dice che i playoff non servano a nulla, in quanto offrono l’opportunità di essere ripescati e non una promozione sicura.
Provatelo a dirlo agli oltre 3000 sipontini che hanno sospinto il Donia oltre l’ostacolo, provate a dirlo a Raphael Carminati, autore dell’ennesima prova maschia e di altre reti decisive con una nuova doppietta, provate a dirlo ad un tecnico che, da quando si è riseduto sulla panchina biancoceleste ha messo le ali ad una buona squadra. Provate a dirlo alla dirigenza che, nonostante i tantissimi sforzi e il poco sostegno dell’imprenditoria locale, sta svolgendo un lavoro ineccepibile, al di sopra di ogni aspettativa.
E si, infatti, se in molti si sarebbero aspettati l’exploit del San Severo (che poi è arrivato), o si sarebbero aspettati la promozione del Cerignola (questa non è arrivata, per l’ennesimo anno), in pochi avrebbero scommesso sul Manfredonia, all’indomani degli addii importanti di Beppe Di Bari ed Elio Di Toro, all’indomani dei tantissimi appelli di aiuto e di sostegno della dirigenza.
Invece la D è ad un passo, ad un tiro di schioppo e il merito è sicuramente di tutte queste componenti citate.
Fabio Lattuchella – Il Mattino di Foggia e Provincia
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